Riceviamo e pubblichiamo, a firma di Riccardo Petricca, la cronaca del partecipato evento di elevazione della Chiesa del Santuario di Canneto a Basilica.
Una giornata storica che rimarrà nella memoria di tutti i presenti e delle generazioni future quella del 22 Agosto 2015 al Santuario della Madonna di Canneto.
Le emozioni erano iniziate già la scorsa settimana con la novena, il Cammino dei Giovani di Canneto, guidato dal Vescovo e con l’arrivo delle tante compagnie di fedeli, proseguendo con la fiaccolata mariana di giovedì. Questa mattina alle prime luci dell’alba la Valle di Canneto si è svegliata con quel profumo di festa che si respira da secoli in questo luogo santo nel giorno della festa liturgica di Maria Santissima. Ma oggi oltre la festa c’era l’elevazione a Basilica Pontificia concessa dal Santo Padre al Santuario come annunciato dal Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo il 26 Luglio al rientro della Peregrinatio. Che la giornata era veramente di quelle che resteranno negli annuari diocesani è stato sempre più evidente quando sono iniziati ad arrivare oltre i tantissimi sacerdoti e religiosi, l’abate di Montecassino Dom Donato Ogliari, i vescovi emeriti Mons. Luca Brandolini e Mons. Filippo Iannone ed i vescovi delle vicine diocesi Mons. Ambrogio Spreafico Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, Mons. Lorenzo Loppa Vescovo di Anagni-Alatri, Mons. Angelo Spina Vescovo di Sulmona Valva. Il culto della Vergine Bruna di Canneto, infatti, non è solo della nostra diocesi ma di tutta l’Italia Centrale. Proprio su questo si è concentrata la prima parte dell’Omelia del Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano che ha celebrato la cerimonia: “Questo è un momento importante non solo per la vostra diocesi ma un po per tutto il circondato, la Madonna di Canneto ha questa storica devozione ha accompagnato durante i secoli la vita delle vostre comunità cristiana e noi oggi siamo solo gli ultimi di questa lunga catena di devoti e di fedeli che siamo saliti qui per deporre ai suoi piedi innanzitutto la nostra fede i nostri propositi di vita cristiana però anche i nostri desideri, le nostre intenzioni, le nostre sofferenze”.
Non è mancata la presenza di tante autorità civili e militari a cui va il ringraziamento del Vescovo Antonazzo e del Cardinale Bertello a dimostrare appunto che questa festa va ben al di là dei confini della comunità cristiana ma tocca veramente tutta la società legata alla storia ed alle tradizioni, oggi che le tradizioni cascano resta ancora qualche pilastro: Canneto è uno di questi pilastri.
La cerimonia è iniziata con i saluti di Mons. Gerardo Antonazzo che ha ringraziato il Card. Bertello che si è fatto con la Sua presenza a Canneto Lui stesso pellegrino ai piedi di Maria insieme al popolo di Dio. Il Vescovo ha poi affidato a nome di tutti i presenti e di tutta la diocesi il vivo desiderio che Papa Francesco venga a Canneto a celebrare l’Eucarestia. Il Card. Bertello ha annunciato che si sarebbe fatto personalmente portatore presso il Santo Padre della richiesta la prossima settimana durante un incontro privato già fissato con il Pontefice.
La cerimonia è proseguita con il rito della dedicazione del Santuario di Maria SS. di Canneto e la consacrazione dell’altare: “con la benedizione ecco che acquista il carattere della pietra del sacrificio è Gesù stesso che si offrirà per noi su questo altare, che rinnoverà per noi l’eucarestia, il suo mistero della nostra salvezza”. La consacrazione dell’altare è terminata quando il cardinale ha posto al suo interno le reliquie dei Santi Martiri Giuliano e Fausto secondo il cerimoniale Episcoporum.
Al termine della Messa il sentito saluto di Don Antonio Molle, rettore del Santuario, visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti i presenti in particolare i pellegrini di Canneto che oggi come ogni anno esprimono la loro autentica e sincera devozione alla Madre Celeste.
Nel pomeriggio il saluto delle Compagnie e l’arrivederci a Maria. Poi la processione nei boschi, guidata dal Vescovo, della Madonna Bianca che torna nella chiesa di Settefrati dove sono continuati i festeggiamenti fino a sera.
Riccardo Petricca