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GOSAF, ARRESTATO L’AMMINISTRATORE. A SORA LA SOCIETA’ EFFETTUA SERVIZI DI RISCOSSIONE.

La notizia è rimbalzata a Sora dal Beneventano: i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta, coordinati dalla Procura della Repubblica di Benevento, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Vincenzo Piccoli, 81 anni, indagato per il reato di peculato in qualità di procuratore e amministratore di fatto della “Gosaf Spa”, società di riscossione che ha sede nel Sannio, nonchè un decreto di sequestro preventivo della società e di somme di denaro e beni per oltre un milione di euro.

La Gosaf effettua il servizio di riscossione per oltre 50 comuni italiani (molti di questi nel beneventano) tra Campania, Lazio, Molise, Basilicata e Calabria. Tra i Comuni che beneficiano dei suoi servigi c’è anche quello di Sora; nel territorio in riva al Liri, è subentrato al precedente gestore da circa un anno.

Già nello scorso luglio, le Fiamme Gialle eseguirono un sequestro preventivo di circa 800mila euro nei confronti della Gosaf e dei suoi amministratori, accusati di essersi appropriati indebitamente di una consistente parte delle somme riscosse per conto di alcuni comuni della provincia di Caserta, per i quali la società svolgeva il servizio di riscossione dei tributi locali relativi alla Tarsu ed alla Tia, non versandole, come previsto dalla normativa regionale di settore, alla Provincia.

Secondo gli inquirenti, le operazioni di riversamento all’Ente titolare delle somme incassate, erano utilizzate con conti correnti diversi da quelli serventi alla riscossione dei tributi citati. In questo modo l’amministratore ed il procuratore societario, secondo l’accusa, avevano potuto utilizzare le somme in maniera impropria versandole successivamente su conti correnti svincolati da qualsiasi controllo dei Comuni. Non è dato sapere, al momento, se l’indagine possa essere in qualche modo riferita anche al servizio svolto a Sora.

Di sicuro, il gip di Benevento ha disposto l’arresto di Piccoli ed ha ordinato il contestuale sequestro preventivo di tutti i beni aziendali, mobili ed immobili, materiali ed immateriali organizzati per l’esercizio dell’impresa e delle quote societarie, nonché del profitto del reato di peculato ai danni del Comune di Paolisi pari ad 1.053.414,01 euro. Per non pregiudicare ulteriormente la prosecuzione dell’attività aziendale, è stato nominato un amministratore giudiziario.

Sandra Raggi