“Dal Consiglio comunale di questa sera ci aspettiamo un atteggiamento positivo e cioè che venga riconosciuta la nostra professionalità e che si abbia la coscienza di non poterci abbandonare a noi stessi”. In sit in di protesta, gli ex Lsu del Comune di Sora stanno attendendo l’inizio della riunione della massima assise cittadina, che alle 18 si riunirà con all’ordine del giorno anche la questione del loro futuro.
In città se ne discute da mesi ed ora i nodi sembrano arrivati al pettine. Forse, sulla pelle di questi lavoratori si sta giocando un po’ troppo. La ‘tesi’ ufficiale è che, a suo tempo, i 48 furono stabilizzati con una procedura rivelatasi poi viziata nella forma. Quella ufficiosa è che l’amministrazione deve guardarsi bene dal procedere a una conclusione forzata del rapporto di lavoro, perché questo inficerebbe la possibilità di procedere a successive assunzioni. Quindi, ‘coraggiosamente’, si passerebbe la palla alla Regione Lazio, che provvederebbe a far riconfluire i lavoratori interessati nel bacino degli Lsu, in attesa che – chissà come, chissà dove, chissà quando – si ricreino le possibilità di un loro reimpiego. Un po’ come la storia di Ponzio Pilato, che decise di lavarsene le mani.
Quello che, invece, i lavoratori chiedono, è che il Comune per il quale hanno fino ad ora lavorato, consentendo che i servizi e gli uffici funzionassero, possa adesso salvarli.
Davide Baldassarra