Da Valentina Polsinelli, Consigliere delegato alle Attività Produttive, Artigianato e Agricoltura del Comune di Arpino, riceviamo e pubblichiamo un comunicato relativo alle “Giornate FAI di Primavera” che si terranno ad Arpino nelle giornate del 22-23 marzo 2014.
“L’Amministrazione Comunale è lieta di annunciare ai propri concittadini che la Città di Arpino è stata designata dal FAI – Fondo Ambiente Italiano- ad ospitare la XXIIª edizione delle “Giornate Fai di Primavera” che si svolgeranno nel primo weekend di primavera, sabato 22 e domenica 23 marzo. Un evento di grande portata per la Città che non può non preannunciarsi un successo se si pensa che Arpino avrà il privilegio di aprire le porte ai turisti e agli amanti di arte e cultura provenienti da ogni dove che sceglieranno la patria di Cicerone come meta di visita tra i pochi siti selezionati nella Provincia di Frosinone.
Per l’evento, che ha ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con Pro Loco, Protezione Civile, associazioni locali e numerosi volontari, sta lavorando per aprire dei siti di interesse storico e monumentale solitamente non accessibili al pubblico come ad esempio la casa natale di Giuseppe Cesari, meglio conosciuto come il Cavalier d’Arpino.
Grande soddisfazione per il risultato ottenuto nella designazione di Arpino quale sito FAI è quanto emerge dalle dichiarazioni del Sindaco di Arpino, Avv. Renato Rea, che ringrazia la Delegata Provinciale FAI, la Sig.ra Giuliana Marsella, grazie al cui contributo la Città di Arpino potrà distinguersi a livello provinciale e nello stesso tempo affiancare gli altri 750 siti collocati su tutto il territorio nazionale.
Un’opportunità dunque per far conoscere il grande patrimonio naturalistico e monumentale della Città di Arpino anche al di fuori della Ciociaria e farne un teatro all’aperto dove nel weekend del 22 e 23 marzo andranno in scena l’arte, la cultura e la natura; per molti turisti sarà l’occasione per scoprire i tesori custoditi sul territorio, per altri invece quella per riscoprire le proprie radici imparando ad apprezzare maggiormente la terra che i nostri predecessori ci hanno consegnato dopo averla resa grande nel tempo”.