Il messaggio di don Mario Zeverini per la Festa di San Francesco di Sales
«Carissimi Amici, operatori della Comunicazione dai modi più diversi – uno dei modi con cui il Santo come vescovo comunicava con le lettere e soprattutto con i famosi “biglietti-manifestini” inseriti nelle cassette della posta – l’evolversi continuo degli avvenimenti costringe la categoria a rincorrere sempre notizie nuove. A me piace vedere la vostra Professione – missione che dovrebbe agire senza mai distogliere gli occhi e la mente al passato, per gettare raggi di luce e di sapienza storico – tradizionale sul futuro.
San Francesco di Sales viene descritto anche così: “Capacità di andare controcorrente, lungimiranza, modernità, A mezzi classici come la predicazione e la disputa teologica egli ne aveva escogitato uno, davvero particolare: pubblicazione di fogli volanti (i cosiddetti manifesti) che, pensati come mezzo di catechesi e informazione religiosa, potevano raggiungere tutti attraverso l’affissione murale o la consegna ai singoli usci. A toni polemici e atteggiamenti severi Francesco preferì inoltre il metodo del dialogo e della dolcezza, seguendo la massima: «Se sbaglio, voglio farlo per troppa bontà piuttosto che per troppo rigore». Vi si attenne anche negli scritti (dalle oltre 30 mila lettere a un capolavoro di mistica come il Trattato dell’amore di Dio), redatti fra l’altro con un linguaggio semplice e insieme elegante, coinvolgente e ricco d’immagini”.
A questo punto il mio augurio per voi si trasforma anche in una richiesta-auspicio; spesso risuona il lamento su Sora e il suo territorio che sta morendo, e chi può negarlo? Ma non basta denunciare. Se il prato verde del Parco Valente nell’estate muore sempre più perché non viene irrigato e tutti si lamentano, se il Comune non manda gli operai ad aprire l’acqua l’erba verde non ci sarà più. Perché non decidete di farvi carico per tramandare alle generazioni future – visto che quelle di oggi non se ne curano – la ricchezza contadina, artigianale, artistica, culturale, commerciale, e perché no: quella politica, le tante tradizioni, molte delle quali racchiuse in questo mese di gennaio, chi più di voi ha in mano gli strumenti per farlo, ed anche la sensibilità?
Ciao a tutti, buon lavoro e che un’intelligenza superiore vi faccia saggi profeti , ossia coloro che sanno leggere il presente ed in base a ciò che sperimentano, prevedono ciò che sarà domani».
(Foto dal web)