Messaggio per la Giornata del malato 2019, dell’Ufficio diocesano Pastorale della Salute
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” è il tema della Giornata Mondiale del malato 2019. Quell’avverbio gratuitamente ci riporta all’idea del dono, ogni dono infatti è connotato dalla gratuità. Dono è la vita, dono è la salute e come ogni dono va condiviso. A questo richiama Papa Francesco nel suo messaggio per la giornata mondiale del malato quando ribadisce che “la salute è relazionale“, dipende dall’interazione con gli altri e ha bisogno di fiducia, amicizia e solidarietà, è un bene che può essere goduto in pieno solo se condiviso. E’ vero che la vita e con essa la salute è un bene indisponibile, ma è anche vero che deve essere messo a disposizione. Se è vero che non posso fare della mia vita ciò che voglio e non posso approfittare della mia salute quando sono nel pieno vigore, è anche vero che per esse, raggiungono il pieno senso e significato quando sapranno farsi dono. Una vita che non mi include gli altri si ripiega su se stessa, diventa egocentrica , viene risucchiata dal suo stesso vortice. Altro aspetto su cui si sofferma il Papa è la “gratuità” . Santa Teresa di Calcutta affermava che l’ unico criterio di azione deve essere l’amore gratuito verso tutti senza distinzione di lingua , cultura, etnia o religione; San Paolo invece raccoglie tutte queste riflessioni e ne fa un inno sublime: l’Inno alla carità. Quando dice “la carità non avrà mai fine……. la scienza svanirà….”, non vuole certo disprezzare o sminuire l’importanza della scienza umana, ma vuole affermare con estrema semplicità, quella che è una indiscutibile realtà. La nostra scienza invecchia , quello che è stato vero fino a ieri, oggi viene superato, ha bisogno di rinnovarsi continuamente se vuole debellare le malattie. Non così l’amore! L’amore non invecchia mai, non è superato, quello di oggi non è di qualità superiore a quello di ieri o del tempo di Paolo. Una delle moderne idolatrie è l’IQ, la misurazione del quoziente di intelligenza di una persona. Ma chi si preoccupa di misurare il quoziente del cuore, la capacità di amare di una persona? Perché? Non potrebbe essere che la coscienza facilmente si traduca in potere, l’amore invece in servizio? E’ la storia di sempre: la sete di potere dell’uomo che è stata l’origine del proprio peccato (“sarai come Dio”), è una belva che non è mai sazia, mentre la disponibilità il servizio è un cagnolino che per quanto grazioso e dolce, è sempre denutrito e al limite dell’anoressia. Così anche l’obiettivo della Giornata Mondiale del Malato è sempre lo stesso, sensibilizzare la comunità Cristiana all’attenzione al malato, al mondo della salute, ma speriamo che non accada come per la scienza, che quello che era vero ieri oggi non lo è più, ossia quei valori profondamente umani e cristiani, in cui hanno creduto e praticato i nostri nonni, oggi vengono considerati “roba di altri tempi”, non più validi, non più praticabili. Questo non per far dietrologia, o ricordare quell’odioso dire ai “miei tempi”, tanto caro ai nostri nonni e tanto antipatico alle nuove generazioni, ma solo per ricordare una micidiale malattia oggi tento comune e tanto denunciata, “la sclerocardia” (indurimento del muscolo cardiaco). Il Signore ci faccia questo dono , ci ammorbidisca il cuore, ci sciolga braccia e gambe, ci apra orecchie e occhi, si snodi la lingua per dire a qualcuno: “ti voglio bene”. Senza questa grazia, altro che gratuità, altri pagheranno a caro prezzo le nostre chiusure.
La giornata del Malato si terrà domenica 10 febbraio ore 16:30 presso l’Ospedale di Sora. Qui il Comunicato diocesano: https://www.diocesisora.it/pdigitale/domenica-prossima-giornata-del-malato/