Prosegue il ciclo viaggio di Giorgio Lucarelli: dopo aver percorso 1078 chilometri in 11 giorni in terra Islandese.
“Mi trovo a Kopasker sulla costa nord orientale dell’ Islanda. Da due giorni ho abbandonato provvisoriamente la strada Ring Road (la strada N.1). per deviare nei pressi della città di Egilsstadir, sulla D 917, strada completamente non asfaltata che mi ha condotto nell’entroterra e sulla costa. – ci racconta Giorgio Lucarelli -. Altro tratto sterrato l’ho trovato a circa 55 chilometri a Sud di Egilsstadir, di circa 22 chilometri con ascesa finale su un valico a circa 500 metri s.l.m. con pendenze intorno al 10%..Tornando sulla D 917, il risalto maggiore è stato il passaggio di pochissime auto e camper. Mi sono chiesto, perché questo? Eppure il paesaggio merita, certo le condizioni meteo non erano proprio ottimali. Alle 16,45 svelato l’arcano, un cartello bello in mostra evidenziava un’ascesa di ben 8,5 chilometri, fino ad un valico a 655 metri s.l.m. !!!! Evvai…!!! Ad un certo punto sono sobbalzato, perché ho avvertito un rumore sulla ruota e al momento non sono riuscito a capire, poi ho compreso che il fango attaccava dei sassolini che non passavano ai tacchetti dei freni, ogni tanto dovevo fermarmi per staccarli, comunque il male minore. Sul valico e anche prima del valico ancora tante “lingue” di neve e temperatura di 5 gradi, percepita molto meno, causa il vento. Il timore che più mi ha agitato sulle rampe era il ginocchio, perché da cinque giorni ho un dolore sulla rotula, sicuramente un infiammazione. Ho provato ad alzare la sella, spostarla in avanti, indietro, però il ginocchio è ancora dolente. Non sono ancora riuscito a trovare un assetto sulla bici, dopo aver cambiato la sella ed altro. Comunque duro a morire! Ho sempre i miei Angeli custodi che da lassù non mi abbandonano… Poi però sono stato “premiato” perché scendendo dall’altra parte della costa, il tempo è repentinamente cambiato, sono stato accolto da un bel sole e un panorama costiero meraviglioso, tant’è che ho deciso di piantare la mia tenda, per osservare meglio il paesaggio fino agli ultimi raggi di sole, erano le 23,15 circa.. Certamente anche il vento che il più delle volte è contrario, non mi aiuta. Proprio oggi, una tappa durissima, dislivello poco, circa 560 metri .Per raggiungere Kopasker e coprire i 70 chilometri, ho impiegato 7 ore e 15 minuti. C’è mancato poco che battessi il record ottenuto Alaska: 50 chilometri in 10 ore. Naturalmente combattendo con un “nemico” imbattibile, il vento. Preferisco di gran lunga la pioggia, anche incessante, con i capi di abbigliamento in Goretex sono sempre asciutto. Benedetto chi lo ha scoperto! Da ieri pedalo sulla strada N. 85, che mi condurrà’ nuovamente sulla Ring Road a circa 30 chilometri a Sud della citta di Husavik, per dirigermi successivamente verso il lago di Myvatn. Sia sulla D 917 e sulla 85 non ho incontrato nessun ciclo viaggiatore, mi trovo fuori dalle “rotte” turistiche in completa solitudine. Davanti a me solo landa artica, sferzata dal vento del Nord…”.
Il ciclo viaggio continua.