Qualche giorno fa Gianluca Quadrini, coordinatore di aula del Consiglio provinciale (e non Presidente come usa spacciarsi) ha postato sul suo profilo alcune immagini. Fra queste un bel primo piano della fascia blu, colore che indica proprio l’amministrazione provinciale.
Su di essa, di pregevole fattura, con tanto di stemma e scritte dorate, ci sono anche le iniziali del rappresentante di Forza Italia. G.Q. sono in evidenza quasi che a qualcuno sfugga chi sia Gianluca Quadrini, come se ci fosse una persona al mondo che non lo conoscesse.
Da quando si è tuffato in politica (fu l’ex sindaco Fabio Forte nel 2001 a dargli l’opportunità e pure un assessorato), Quadrini ha sempre mostrato predilizione per i simboli del potere dai quali sembra quasi ammaliato. Fascia, lampeggianti, auto blu, titoli di stato, adesivi, presidenze, indennità, rimborsi spese, viaggi… Gli mancano solo la targa per il Corpo Diplomatico e il titolo di ambasciatore.
Niente di grave, ognuno è libero di ostentare se stesso come vuole, solo che Quadrini dimentica o fa finta di non ricordare che quella fascia che orgogliosamente esibisce la deve agli arpinati che lo hanno votato affidandogli il ruolo di oppositore, eleggendolo cioè in consiglio comunale, primo passo obbligato per arrivare al ruolo di consigliere provinciale. E indossare la fascia.
Insomma, il paese è pieno di problemi ma a Quadrini non importa nulla.
lunic