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FURTO IN CHIESA, 2 ANNI E 6 MESI AL LADRO. IL PARROCO: “SE INVECE DI RUBARLI, I SOLDI ME LI AVESSE CHIESTI, GLIELI AVREI DATI”.

Di Gianpiero Pizzuti

Questa è una storia triste, una guerra tra poveri che lascia solo tanta amarezza. Preso il ladro delle offerte nella Parrocchia di Santa Maria della Stella e di San Michele Arcangelo a Broccostella. Non è il primo, non sarà l’ultimo, ma la vicenda è di un uomo disperato, addirittura arrivato da fuori provincia per macchiarsi di un misero furto di 15 euro all’interno di una chiesa – ”Per essere precisi – sottolinea il Parroco Don Ercole Di Zazzo – erano 13 euro e 50 centesimi. Se me li avesse chiesti glieli avrei dati, come aiuto cristiano e come parrocchia visto che la nostra porta è sempre aperta a chi ha bisogno. Mi dispiace per il gesto compiuto in una chiesa, ma la povertà porta anche a questo. Se me lo avesse chiesto un aiuto caritatevole non glielo avrei negato”.

L’uomo ha 31 anni ed è residente nel capoluogo pontino ed è evaso dagli arresti domiciliari per venire a rubare da Latina a Broccostella, facendolo con l’auto di sua moglie. I carabinieri del Norm della compagnia di Sora lo hanno arrestato contestandogli la “violazione obblighi della sorveglianza speciale con obbligo soggiorno nel comune di Latina, furto aggravato e false dichiarazioni sulla identità a Pubblico Ufficiale”.. L’hanno visto prendere la cassetta delle offerte e scappare via. E’ stato uno dei fedeli in chiesa a dare l’allarme. Notato da un militare dell’Arma in servizio presso la Compagnia di Sora, libero dal servizio, veniva inseguito e bloccato dallo stesso unitamente ai colleghi del NORM immediatamente sopraggiunti in aiuto. L’arrestato, consapevole di aver violato gli obblighi inerenti la sorveglianza, forniva false generalità allo scopo di eludere i controlli. L’autovettura, di proprietà della moglie, risultata non assicurata, veniva sottoposta a sequestro unitamente agli arnesi da scasso rinvenuti nel suo interno. Espletate formalità di rito, l’uomo veniva tradotto presso le camere di sicurezza di quel Comando Compagnia.

E’ stato giudicato per direttissima due anni e sei mesi, non tanto per il furto ma per essere evaso dagli arresti domiciliari.