Dal Collettivo Fuoripposto, riceviamo e pubblichiamo:
E’ noto a tutti che nel nostro territorio, soprattutto a Sora e dintorni, esistono delle strutture di accoglienza per immigrati in attesa di ottenere lo status di rifugiato politico o richiedente asilo.
Non possiamo non essere contenti quando apprendiamo da quotidiani locali che il Parco Valente, luogo a noi molto caro, nel tempo sia divenuto uno spazio di integrazione anche per immigrati.
La realtà è queste persone provenienti dall’Africa ( Gambia,Nigeria, Sudan,Senegal ecc… ), approdate in Italia con i cosiddetti ” Viaggi della Speranza ” senza acqua e cibo per giorni, se da un lato riescono lentamente ad integrarsi nella società, dall’altro vivono delle difficoltà di non poco conto a causa dell’indifferenza mostrata soprattutto delle istituzioni e dagli enti locali che altresì dovrebbero tutelarli.
Vi spieghiamo subito il motivo.
L’AIPES, con sede in Sora (FR) è un ente pubblico per l’esercizio di servizi sociali rivolti a minori, anziani, famiglie, disabili, e immigrati. Fonte (Aipes.it )
Sul proprio sito, accendo alla sezione Area Immigrati, vediamo comparire un documento che fa una breve descrizione riguardo la presenza di più sportelli immigrazione tra Sora, Isola ed Atina :
“L ‘AIPES al fine di fornire un servizio specifico in materia (come da D.Lgs. 286/98), ha istituito sul territorio del Distretto Socio Sanitario “C” tre sportelli per immigrati nei comuni di Sora, Isola del Liri ed Atina. L’obiettivo è quello di garantire ai cittadini stranieri pari opportunità di accesso ai servizi presenti sul territorio, favorire un rapporto non traumatico utente/immigrato – servizio/operatore e adottare strategie di interscambio tra le parti. I centri informativi e d’orientamento perseguono come valore di fondo il rispetto della persona umana e svolgono funzioni di supporto dal passaggio della fase della
prima accoglienza a quella della integrazione nella nostra società. […]
Peccato che questo bellissimo sportello presentato da queste bellissime parole non esiste più.
Da buoni cittadini che vogliono capire se gli enti pubblici svolgono le funzioni che dovrebbero, ci siamo rivolti di persona alla sede centrale dell’Aipes di Sora per vedere se effettivamente questo servizio è ancora attivo.
All’interno della sede dell’Aipes come potete notare vi è ancora il cartello che richiama al servizio offerto.
Alla nostra richiesta del servizio di assistenza per immigrati la notizia che ufficialmente ci è stata comunicata, dulcis in fundo, è che lo sportello di assistenza per immigrati non esiste più, quindi non è più attivo.
Eppure le leggi e le Convenzioni di riferimento parlano chiaro, integrazione, lavoro, istruzione, parità di diritti devono essere tutelati e garantiti dagli enti locali nei quali sono residenti immigrati.
Che non ci si venga a raccontare che i fondi non ci sono, poiché il Comune di Sora è rientrato nella Rete Sprar Nazionale-Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati con un conseguente finanziamento messo a disposizione dal Ministero dell’Interno di 931.510,42 euro per i progetti d’accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, per il triennio 2014/2016.
Secondo quanto riportato dal sito dell’Aipes, oltre al Comune di Sora vengono indicati anche i Comuni di Isola ed Atina come Enti Pubblici che dovrebbero garantire questo famoso sportello immigrazione.
A proposito del Comune di Isola, sul proprio sito istituzionale, lo stesso Comune vanta di avere ancora attivo lo Sportello “Senza Confini”, un servizio ” che da anni fornisce informazioni agli stranieri sulla durata dei soggiorni in Italia, sui permessi di soggiorno, sulle possibilità di lavoro, sulle leggi e organizza corsi di lingua italiana. Costituisce pertanto un valido supporto a tutta l’Amministrazione Comunale che, attraverso l’Assessorato ai Servizi Sociali, è da sempre attenta ai problemi dell’immigrazione“.
Dopo aver prima contattato il recapito telefonico di riferimento il quale risulta inesistente, ci siamo rivoltidi persona all’interno del Comune di Isola insieme ad alcuni giovani immigrati che volevano delle informazioni, e la risposta degli impiegati comunali che abbiamo ricevuto è stata che
“L’ufficio non è più attivo, rivolgetevi all’Aipes di Sora”. ?????
Contattando il Comune di Atina, la risposta è la stessa :
” Il servizio non c’è più, rivolgetevi all’Aipes di Sora”.
E’ chiaro che c’è qualcosa che non quadra.
Come mai questi sportelli non sono più attivi ma sono ancora presenti sui siti dei Comuni e degli Enti?
Garantire uno sportello immigrazione agli immigrati che decidono di rimanere nel nostro Paese diventando di fatto italiani a tutti gli effetti, mostrerebbe grande solidarietà e spirito di integrazione da parte dei vari Comuni in un periodo in cui il fenomeno dell’immigrazione da alcuni paesi dell’Africa non conosce sosta ed il conseguente arrivo di immigrati nel nostro territorio ha bisogno di regolamentazioni.
Aggiungiamo che se la riattivazione di questo ufficio/sportello immigrati con le relative Aree D’Intervento con gli stessi, venissero di nuovo garantite dal Comune di Sora e dai Comuni limitrofi, oltre che giovare alla creazione di qualche posto di lavoro in più assegnabile attraverso bandi pubblici, potrebbero anche incentivare la creazione di conseguenti progetti di Servizio Civile per e con gli immigrati.
Invitiamo quindi il primo cittadino Ernesto Tersigni e l’Assessore alle Politiche Sociali Iaquone a risolvere immediatamente questa questione confrontandosi se necessario con i comuni limitrofi, riattivando questo sportello il prima possibile per rendere questi ragazzi sempre più membri e partecipi della nostra comunità.
Troppa indifferenza da parte dei cittadini e delle istituzioni, porta all’invevitabile crescita di sentimenti razzisti e xenofobi, incanalati da certe realtà che fanno dell’odio contro gli immigrati la loro infima campagna elettorale.
Non è giusto far scontare a chi ha più bisogno di noi, i problemi di una nazione intera.
Se i nostri diritti vengono calpestati quotidianamente non è di certo colpa degli immigrati ma è colpa di chi governa la nostra Nazione, di chi continua a votarli e di chi continua a speculare sulle vite di tutti, senza distinzioni.