Nella giornata di ieri i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Cassino, su richiesta della competente Procura della Repubblica di Cassino, nei confronti di un impianto di trattamento di rifiuti ferrosi sito nel cassinate. Le ipotesi di reato contestate sono scarico di reflui direttamente sul suolo (art. 137 Codice dell’Ambiente) ed emissioni in atmosfera senza autorizzazione (art. 279 Codice dell’Ambiente).
In particolare l’azienda era in possesso di un’autorizzazione per lo scarico in corpo idrico, ma i militari del N.I.P.A.A.F, con l’ausilio di tecnici Arpa Lazio, hanno accertato come i reflui derivanti dall’attività produttiva venivano scaricati direttamente sul suolo e non su un corpo idrico superficiale. L’autorizzazione era stata emanata anche grazie ad una dichiarazione di un consulente che, contrariamente allo stato di fatto, certificava lo scarico su corpo idrico anziché sul suolo. Inoltre le emissioni in atmosfera generate dall’attività produttiva erano prive di regolare autorizzazione. Infine il piazzale di circa 8000 mq, pavimentato in calcestruzzo e in gran parte scoperto, è risultato difforme alla planimetria di riferimento per la modalità di gestione dei rifiuti. Il rappresentante dell’azienda è stato così denunciato per i reati ex art. 137, 279 e 256 del Codice dell’Ambiente.
Il GIP di Cassino, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro dell’intero impianto produttivo, in considerazione del pericolo per l’ambiente derivante dallo scarico al suolo dei reflui prodotti e dalle emissioni in atmosfera non autorizzate.
Continua l’attività sinergica della Procura di Cassino e del N.I.P.A.A.F. di Frosinone volto alla tutela dell’Ambiente, mediante la prevenzione e la repressione di reati che danneggiano un territorio così ricco di bellezze naturali.
Foto d’archivio