SOCIALE

FROSINONE – CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE, PRESENTATO IL PROGETTO ARTEMIS

UN SERVIZIO PER FARE RETE SUL TERRITORIO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Il prefetto Portelli sostiene l’iniziativa e promuove l’istituzione della ‘Casa della Donna’ – Il presidente Pompeo: l’Ente recupera anche la funzione sociale e culturale

Nell’Aula del Consiglio della Provincia di Frosinone è stato presentato, questa mattina, il progetto ‘ARTEMIS’, un ampio e articolato servizio istituzionale che arricchisce, sul territorio, l’impegno nella lotta ai fenomeni legati alla violenza di genere.  Relatori della conferenza stampa di presentazione, trasmessa in diretta streaming sul canale Youtube della Provincia di Frosinone, sui profili social del presidente Pompeo e sui canali social di ‘Artemis’, sono stati il Prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli; il presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo; la consigliera provinciale delegata alla Formazione, Alessandra Sardellitti e la portavoce istituzionale del progetto ‘Artemis’, Emanuela Piroli. A moderare la conferenza il giornalista Alessandro Andrelli che in apertura ha presentato le ‘Azioni in Rete sul Territorio di Mediazione e Inclusione Sociale’ (ARTEMIS) come un progetto fatto di “competenze, connessioni e cambiamento”. Questi i tre pilastri del servizio ARTEMIS che il prefetto Portelli, dopo i ringraziamenti al presidente Pompeo, ha subito definito “lodevole”. 

L’introduzione del Prefetto

“Oltre 20 anni fa – ha spiegato il prefetto di Frosinone – uno studio del Censis chiarì per la prima volta che il luogo principale delle violenze andava individuato all’interno delle famiglie e comunque tra gli affetti più stretti. L’esperienza di questi anni ha confermato la crisi del rapporto di coppia che viene ad incidere notevolmente sulla vita delle famiglie. Parliamo di abusi sessuali, psicologici, o verbali; il disprezzo per la vittima, le promesse di cambiamento nei comportamenti non mantenute e non solo. Esistono dei reati ‘spia’, tra questi cito i maltrattamenti, gli atti persecutori, le violenze che indicano quale può essere il livello del fenomeno”. 

Nel suo intervento, il Prefetto ha anche fornito i dati relativi alla provincia: “Nel 2019 sono stati consumati 380 reati spia; nel 2020 sono stati 330 e nel 2021, fino al 31 marzo, 51. Nel frattempo nel 2019 sono state ammonite 16 persone e 18 nel 2020. Dalla sola Polizia di Stato sono state avviate nel 2020, 60 indagini giudiziarie e nei primi 3 mesi di quest’anno le indagini sono già 27. È quindi facile comprendere la necessità di un particolare impegno degli apparati pubblici e di  un’attenta azione di prevenzione. In questi anni la Prefettura ha cercato di spronare a fare di più e meglio, a creare attività che devono diventare sinergiche. Sotto il profilo della tutela delle vittime da quasi tre anni la Questura ha una struttura dedicata e attrezzata con personale specializzato”. 

In chiusura l’importante proposta lanciata dal Prefetto: “Oggi è una bella giornata perché inauguriamo il Progetto ARTEMIS. Mi auguro che si affermi e crescano le iniziative in tal senso. Sarebbe un grande risultato, e ARTEMIS potrà esserne un importante tassello, a vantaggio della nostra comunità ciociara, se un giorno non lontano si riuscisse ad istituire una ‘Casa per le Donne’”.

L’intervento del presidente Pompeo

Alla proposta del Prefetto il presidente Pompeo non si è fatto trovare impreparato e subito si è detto ben lieto di lavorare per la realizzazione della struttura, non prima di aver illustrato i passi iniziali del progetto ARTEMIS: “Non potevamo non rispondere ad un’emergenza come quella emersa in maniera ancora più evidente nel periodo della pandemia. Nella consapevolezza delle nuove competenze fornite alla Provincia dalla riforma della Legge ‘Delrio’ abbiamo capito che era necessario parlare di infrastrutture, ma anche di tematiche sociali. ARTEMIS è un progetto di rete che, voglio ribadirlo, è aperto a tutti: istituzioni, enti e associazioni. È un progetto che si affianca all’ottimo lavoro che già fanno sul territorio le associazioni e raccoglie l’appello dei Comuni, attraverso i Distretti sociosanitari. Da sindaco so cosa significa poter avere un riferimento istituzionale e questo sarà ARTEMIS per i Comuni del territorio”. 

Guardando in prospettiva, Pompeo ha sottolineato come ‘Artemis’ sia “un progetto pilota che non intendiamo fermare, ma che ci auguriamo possa camminare e andare avanti. Con il prezioso contributo delle donne che sono presenti qui oggi, il consigliere provinciale con delega alla Formazione, Alessandra Sardellitti e la portavoce istituzionale, Emanuela Piroli che ringrazio insieme all’avvocato Fabrizio Zoli, amministratore unico dell’azienda speciale Frosinone Formazione e Lavoro, braccio operativo del progetto”.

Le dichiarazioni della consigliera Sardellitti

“Quello di oggi è un grande passo avanti da parte della Provincia. Un contributo vero a sostegno delle donne vittime di violenza e maltrattamenti; un’azione concreta verso la realizzazione delle pari opportunità. I numeri imbarazzanti che abbiamo appena ascoltato descrivono un fenomeno in continua crescita e per questo considero ancora più importante l’impegno di noi donne, anzi fondamentale. Un progetto, questo, che promuoveremo nelle scuole attraverso campagne di sensibilizzazione con l’azienda speciale Frosinone Formazione e Lavoro, grazie all’impegno dell’amministratore Zoli. La parità di genere, l’educazione al rispetto per tutte le donne sono, per me, da considerare materie fondamentali della formazione.  Il progetto ARTEMIS, poi, offre uno step che segue le vittime anche in una fase secondaria ma decisiva per l’esito dei casi affrontati, quella dell’inserimento, o reinserimento, nel mondo del lavoro. È, infine, nostra intenzione promuovere intese tra ARTEMIS e gli Ordini degli Avvocati di Frosinone e Cassino attraverso convenzioni che permettano di garantire la tutela legale, penale e civile, alle vittime di violenza, scegliendo tra professionisti specializzati”. 

Le parole della portavoce Piroli

Parlando del “valore aggiunto offerto dall’intervento del prefetto Portelli che ringrazio insieme al presidente Pompeo”, la dottoressa Emanuela Piroli, portavoce istituzionale del progetto, ha lanciato parole di speranza: “Stiamo lavorando da settimane e gli incontri costruttivi che abbiamo avviato con i responsabili dei distretti sociosanitari ci fanno guardare con fiducia al futuro. La condivisione dei protocolli d’intesa è il primo passo verso un’azione di coordinamento che intendiamo realizzare anche con le associazioni. Il nostro contributo sarà quello di offrire una struttura di ascolto, di rete e coordinamento; una cabina di regia che permetta di affrontare concretamente la lotta alle violenze che nell’anno della pandemia ha aggravato una situazione già considerata difficile. L’isolamento, la convivenza forzata hanno reso le donne e i minori ancora più esposti alla violenza domestica”. 

“I numeri ci dicono che un carico importante da prendere in considerazione è quello della crisi economica, strettamente legata alla crisi sanitaria. La crisi del lavoro si sente soprattutto sul disagio femminile. Sono tanti i casi di cronaca, anche molto recenti, che ce lo dimostrano. Dobbiamo partire da qui e unire le forze per consolidare la rete. La Provincia di Frosinone ha le carte in regola per poterlo fare, al pari degli ancora pochi esempi virtuosi che esistono in Italia. Il progetto ARTEMIS è un progetto virtuoso e ambizioso perché ha un obiettivo importante: trasmettere il coraggio alle donne. E un principio ispiratore: il cambiamento degli stereotipi e dei luoghi comuni con cui conviviamo da troppo tempo e, da medico, non posso che ribadire che la prevenire è la miglior cura”.  

 

Il progetto ARTEMIS è già operativo sul territorio, attraverso il lavoro che le figure professionali del Consorzio Intesa stanno già svolgendo sul territorio. Offre ascolto, supporto e orientamento legale alle vittime che si rivolgono allo sportello presso una struttura protetta: un operatore risponde al numero verde 800980415 attivo 24 ore. 

Il percorso di accoglienza, di consulenza legale e di assistenza psicologica è assicurato alle vittime e anche ai minori coinvolti, attraverso progetti di accoglienza specifici, gli spazi Lilla, pensati e realizzati proprio per l’attenzione verso i più piccoli.