COMUNE POLITICA

FROSINONE – APPROVATI IL BILANCIO E IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE

Il consiglio comunale di Frosinone ha approvato, con 16 voti favorevoli e 5 contrari, il Documento Unico di Programmazione e il bilancio di previsione 2021-2023. “Il Documento Unico di Programmazione è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e costituisce il presupposto fondamentale e imprescindibile per l’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 – ha dichiarato l’Assessore al bilancio e alle finanze, Riccardo Mastrangeli – Quest’ultimo è interessato dalle recenti restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria le quali, in considerazione dell’impatto imposto dal Governo centrale, hanno avuto una importante influenza nei conti degli enti locali e quindi anche del Comune di Frosinone. Il tutto, in un ente, come il nostro, già in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (derivante da debiti pregressi non onorati da parte delle precedenti amministrazioni, ammontanti a circa 50 milioni di euro) che ha imposto una forte contrazione della spesa corrente (-10% sulle prestazioni di beni e servizi e -25% sulla parte di trasferimenti a carico dell’ente), senza contare le criticità dovute ai minori trasferimenti disposti dallo Stato (circa 7 Milioni di euro).
L’Amministrazione, inoltre, sta prevedendo regole precise nei confronti dei dirigenti che non dovessero rispettare nell’anno 2021 i tempi medi di pagamento, quale obiettivo strategico dell’ente, sanzionando coloro che non dovessero rispettare i tempi previsti per la liquidazione delle fatture ovvero sospendere quelle in attesa di controllo sulla qualità e quantità di servizi, beni o lavori effettuati in conformità ai contratti. Il bilancio 2021 – ha proseguito Mastrangeli – si presenta particolarmente critico anche a fronte dell’incertezza degli incassi e della riduzione delle entrate che il legislatore, ad oggi, non ha ancora saputo correttamente evidenziare o sottostimare. L’obiettivo dell’amministrazione Ottaviani, tuttavia, resta quello del mantenimento dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi fondamentali gestiti dall’ente, con particolare riferimento ai servizi sociali”. Non solo: “Pur nell’impossibilità di accendere mutui, così come previsto dal piano di risanamento – ha dichiarato l’assessore – l’amministrazione è stata la prima in Italia ad adottare il rent to buy per una sede istituzionale e, in particolare, per il palazzo comunale, che sarà a breve allocato nella prestigiosa sede di Palazzo Munari, ex Banca d’Italia”.