Dieci giorni fa la Nazionale Italiana di Football Americano ha regalato all’Italia l’ennesimo successo di questo straordinario anno sportivo, laureandosi Campione d’Europa e qualificandosi automaticamente ai prossimi Campionati del Mondo.
Con la medaglia al collo ad alzare la coppa al cielo, c’era anche un pezzo importantissimo di Argos Volley, il fisioterapista e osteopata Antonio Ludovici. La sua professionalità ed esperienza non hanno bisogno di presentazioni, da oltre un decennio al centro dello staff medico societario: nel suo rinomato studio Fisioglobal a Isola del Liri, ha trattato con successo centinaia di atleti che hanno calcato palcoscenici pallavolistici importantissimi, quali quelli dalla SuperLega e della Serie A2, ma anche giovani in crescita che hanno avuto bisogno di cure. Grazie alla sua preparazione e competenza nella riabilitazione dei traumi da sport e alla sua passione per lo sport in genere, durante tutta la sua carriera lavorativa Antonio ha sempre seguito squadre prendendosi cura degli atleti. Il suo primo amore però è stato il Football Americano, e si sa, certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano:
“Sono un ex giocatore che ha provato anche il rientro in campo qualche anno fa, ma subito ho capito che oramai il mio tempo era andato, non tanto fisicamente ma quanto per le responsabilità verso il mio lavoro. Non potevo mettermi al rischio di farmi male, e in questo sport non si può entrare in campo con questa paura. Allora ho deciso di rimanere nell’ambiente portando la mia professionalità non più di atleta ma di fisioterapista e osteopata. Così nel 2016 sono entrato a far parte dello staff medico della Nazionale Italiana”.
Nel 2019, battendo Austria e Svizzera, l’Italia conquistò il diritto di giocare la fase finale, con la semifinale contro la Francia che però non si disputò per via di un focolaio Covid all’interno del team transalpino, scoppiato alla vigilia della gara in programma lo scorso 7 agosto. Gli Azzurri quindi, con Ludovici al loro fianco, sono arrivati alla partita per il titolo dopo due anni in cui hanno disputato solo amichevoli e zero incontri ufficiali. Domenica 31 ottobre alle ore 12:30 al Malmö Stadion di Malmoe in Svezia, il fischio d’inizio della finale degli Europei 2021. Il match è stato praticamente a senso unico: l’Italia è campione d’Europa dopo 34 anni.
“La squadra è seguita da altri due fisioterapisti oltre me: il Responsabile dei Fisioterapisti, il grande e storico Stefano Della Foglia al quale devo veramente tutto, è un grandissimo uomo sia sotto il profilo professionale che personale, accanto a lui non puoi far altro che crescere. E Laura Genoni, altra grande professionista, preparatissima, a dimostrazione che anche le ragazze possono entrare nel mondo di questo sport fatto di atleti di 150 chili ma che donne come la Genoni possono trattare tranquillamente. Con questo staff seguivamo i ragazzi 24 ore al giorno e a differenza di quando vedevo arrivare i giocatori di pallavolo nel mio studio, quando vedi arrivare un giocatore di football nella training room ti devi preoccupare perché questa tipologia di atleta è come un guerriero, cerca cure solo quando la cosa è grave e o arrivata a un punto di sopportazione impossibile. La maggior parte delle volte infatti, siamo noi a stargli dietro, a osservarli per cercare di capire se c’è qualche problema, con l’aiuto che ti chiedono che è finalizzato al poter giocare, non si tirano mai indietro. Questa è la grande differenza che ho riscontrata tra tutti gli sport che nel tempo ho seguito e che ancora seguo. Poi c’è il medico, il dottor Carlo Alberto Auguti, con lui gli atleti e noi fisioterapisti, possiamo stare tranquilli al 100%.
Un ringraziamento speciale voglio farlo a Fabio Tortosa – Vice Presidente Vicario del Consiglio Federale e Responsabile delle squadre nazionali FIDAF – colui che mi ha permesso di entrare a far parte di questo staff medico. Con Fabio l’amicizia ci lega dai tempi in cui insieme lottavamo sui campi.
La mia dedica speciale invece vorrei farla specificando che questo traguardo non appartiene solo a noi tre fisioterapisti che abbiamo partecipato alla competizione, ma la vittoria è di tutti i componenti della squadra medica della federazione, più di dieci fisioterapisti che seguono le varie nazionali. Questa medaglia d’oro la voglio dedicare a loro”.