Per desiderio dell’Amministrazione comunale di Fontechiari, e attraverso le mani sapienti del restauratore bergamasco Simone Gabriele, nella mattinata di ieri, domenica 19 febbraio, è stato benedetto l’affresco del ‘600 raffigurante il Crocifisso. L’opera pittorica di probabile scuola del Cavalier d’Arpino, raffigura un insolito Crocifisso, senza corona di spine con due figure maschili ai piedi della croce: Longino, secondo la tradizione il soldato che ha trafitto il costato di Cristo e Giuseppe d’Arimatea, che chiese a Pilato il corpo di Cristo, lo avvolse nel telo della Sindone e lo depose nel suo sepolcro.
Il luogo dell’affresco è risalente ad un ospitale, sito di accoglienza dei forestieri e se può ora saggiare liberamente la bellezza, perché si può definire un “piccolo museo a cielo aperto”.
L’Amministrazione si sta adoperando per recuperare e riportare ad antico splendore tutte le bellezze artistico-storiche del paese: il caratteristico cimitero napoleonico, di forma circolare, le volte affrescate del Palazzo Agostini.
Alessandro Rea