Un’altra triste giornata per Fontechiari, che poco fa ha salutato per l’ultima volta il giovane Alessio Tuzi, dopo aver dato commiato all’altra giovane vittima, Alessandro Muscedere.
Il rito funebre, celebrato da don Alessandro Rea e curato dalla ditta Tiziana Caira ha visto la partecipazione di una folla silenziosa e commossa, che la chiesa parrocchiale dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista non è riuscita a contenere. Don Alessandro, con visibile commozione, ha ricordato che “l’impegno di Alessio è stato quello di proteggere e sostenere la vita. La vita è sacra ed è sacro anche il momento ultimo della vita. Mi rivolgo ai ragazzi di Campoli colleghi di lavoro di Alessio e ricordo a loro che la vita va protetta e con i 29 anni di Alessio con tutte le cose belle che lui ha fatto loro hanno una grande testimonianza e un patrimonio per vivere la vita nel ricordo bello di tanti progetti e di un grande impegno in solidarietà, non la tristezza ma aiutare il prossimo. Ora Dio raccoglie gli intenti i progetti e l’impegno di Alessio, noi rimaniamo quaggiù e lo ricorderemo come uno che ha devoluto la vita per il prossimo“.
Particolarmente toccante il momento in cui, alla recita del Padre Nostro, don Alessandro ha invitato i colleghi di Alessio a stringersi in cerchio intorno all’altare, per una preghiera corale a cui ha idealmente partecipato anche il giovane, con le mani di due colleghe adagiate sulla bara.
Al termine della celebrazione, dopo il ricordo della Responsabile del Soccorso Campoli, un lungo applauso ha salutato l’uscita del feretro dalla chiesa, e sul sagrato palloncini bianchi liberati al cielo da tanti giovani, per un ultimo saluto all’amico tragicamente scomparso a causa di un incidente stradale avvenuto du notti fa sulla Sora – Cassino. A squarciare il silenzio surreale che ha accompagnato il corteo funebre, il suono delle sirene delle ambulanze e delle auto della Protezione Civile, che in Piazza Marconi e sul sagrato di Santa Maria hanno tributato l’ultimo omaggio al giovane collega.
Carla Cristini