Nel 1935 la Società delle Nazioni impose sanzioni economiche all’Italia impegnata nella guerra d’Etiopia. A sua volta il regime fascista fece apporre in ogni Comune una lapide di condanna delle sanzioni. A Fontana Liri tale lapide, in origine apposta in Piazza Trento sull’allora Casa del Fascio, venne sovrascritta da Giovanni Casciano, noto marmista locale, nel 1944 a celebrare la ritrovata libertà e in memoria dei militari sbandati che dopo l’8 settembre 1943 erano passati in paese. Ma, per ignote cause, non venne ricollocata in nessun luogo.
Spezzata e abbandonata agli agenti atmosferici per decenni presso quella che fu l’abitazione del Casciano, recentemente e casualmente rinvenuta, per iniziativa di Carlo Venditti, dopo un necessario restauro la lapide è stata opportunamente collocata in Piazza Marcello Mastroianni presso la sede municipale, a memoria del passato e monito per il futuro.
L’inaugurazione da parte del sindaco Gianpio Sarracco, che ha ringraziato la famiglia Casciano per la disponibilità, è avvenuta il 29 maggio, nel quadro delle celebrazioni dell’80esimo anniversario della liberazione del Comune.