CULTURA

Fontana Liri – Esilio e redenzione, il libro di Giannetti

Le tragedie dei popoli restano nella coscienza collettiva diventando patrimonio morale. Raccontarle, analizzarle, attualizzarle alla luce di avvenimenti sia successivi che contemporanei, costituisce un fervido intreccio tra storia, politica, religione. In un percorso teso a condividere il ricordo e attua lizzare i temi connessi alla Shoà e all’antisemitismo, per le Edizioni del Faro e con la prefazione di Edoardo Recanati, sotto il titolo “Esilio e RedenzioneFulvio Avrham Canetti ha dato alle stampe le proprie riflessioni.

Lo stile è scorrevole, schietto come l’autore, senza artifizi stilistici. Il libro, presente al Salone internazionale di Torino (18-22 maggio), nasce dall’incontro di Canetti con Samuele Perugia. Dalla millenaria Diaspora ebraica (l’esilio) nasce lo Stato d’Israele (la redenzione), speranza di libertà e di pace (shalom) per l’intera Umanità. La base su cui poggia questo progetto messianico è la ricostruzione di Gerusalemme quale città aperta all’ascolto della Parola di Dio, per il bene di tutte le Nazioni del mondo. Nonostante la strada in salita, causa gli “ostacoli posti dalla galassia del male” che vuole fronteggiare questo progetto escatologico, la fede non crollerà per chi crede nell’uomo fatto a immagine di Dio. L’autore compie una complessiva analisi della Shoà partendo dalle origini del pregiudizio antiebraico che ha radici nella storia d’Europa, con l’antigiudaismo religioso (deicidio) e politico (razziale) quale traino alla crudele storia della Shoà. Canetti attraversa poi il fenomeno del negazionismo, ideologia creata dai criminali nazisti per occultare il proprio crimine, forma moderna di antisemitismo che vede Israele bersaglio “irrinunciabile”, in cui le facce della medaglia sono l’antisemitismo e l’antisionismo.

La dottrina sionista fu base ideale dello Stato ebraico che sorse nel 1948 aprendo “la strada verso la Redenzione”. Alla nuova vita del popolo ebraico fa da contraltare la “questione palestinese”, che ostacola il processo di pace e dà vigore all’antisemitismo: tema complesso e attuale con riflessi anche sulla politica internazionale. Per l’autore la sfida per la pace di Gerusalemme, città di Dio, è la sfida da raccogliere per vincere questa battaglia escatologica, anche a difesa dei valori dell’Occidente.

Nato a Fontana Liri nel 1939, il dott. Fulvio Avrham Canetti (Giannetti all’anagrafe) vive a Gerusalemme. Ha pubblicato Guerra e Shoà (2014), Amare Israele (2016), Il campo di Giuda (2019).