Nonna Ginevra Zuffranieri era scampata “per un pelo” al COVID-19, poco prima del Natale 2020. A 104 anni se n’è andata via serenamente. Era stata soprannominata la “nonna d’acciaio” e da altri la “nonna d’Italia”. Aveva 104 anni Ginevra Zuffranieri e nonostante fosse stata ricoverata in una stanza d’ospedale per un intervento chirurgico, vicino ad una persona poi scopertasi affetta da Covid, ne era uscita più forte di prima.
Allo stesso modo tanti anni fa aveva superato altre pandemie come la spagnola e l’asiatica. Ma sono sopraggiunti gli acciacchi legati alla senescenza. Ha avuto un trapasso sereno che però ha gettato nello sconforto quanti condividevano con lei le giornate in una casa di riposo di Rocca D’Arce. Era amatissima soprattutto per la sua simpatia e dopo aver confidato il segreto di lunga vita proprio attraverso Il Messaggero a pochi giorni del suo ultimo Natale: “Non ho mai avuto un uomo tra i piedi”. Visibilmente commosso, in occasione delle esequie della signora Ginevra, il direttore del Residence Mario Mollicone: “Ricorderemo il tuo volto sereno, la tua franchezza, la tua fierezza, la tua capacità di vivere e di sopravvivere, per cui contasti ben 104 anni, passasti attraverso due guerre mondiali, vincesti la Spagnola, l’Asiatica e il Coronavirus. Ciao Ginevra, ti vogliamo bene e ci farai ancora compagnia quando ti ricorderemo, quando parleremo ancora di te”.
L’ultimo saluto a Fontana Liri, nel suo paese nativo. Erano presenti familiari, amici, le autorità locali ed il nipote. Non si era mai sposata e per lei questo era stato il segreto di lunga vita. La scorsa settimana si è sentita improvvisamente male: aveva problemi circolatori. Pochi giorni ricoverata in ospedale e poi il decesso. A tenere il discorso funebre proprio il direttore Mollicone che con toccanti parole ha ricordato la vita trascorsa all’insegna dell’allegria, della semplicità e della fedeltà ai doveri etici e morali, al lavoro ed alla famiglia, la sua devozione alla Madonna di Loreto e all’amore per il nipote Bruno. Ad accompagnarla nell’ultimo viaggio anche il maestro Pulcini che ha suonato “Il silenzio” con la sua tromba suscitando commozione in chiesa.
Roberta Pugliesi