Un Festival rivoluzionario – Totalmente plastic free e con la lingua dei segni. Sull’area anche tamponi e vaccini
GallinaRock ci ha abituati da tempo alla parola successo. Anche nel periodo più difficile, con la dura prova della pandemia e delle regole stringenti. Tra gli applausi del pubblico in piedi, con i brividi sulla pelle, è calato il sipario sull’edizione numero tredici del Festival. Un’organizzazione impeccabile, capitanata dal suo fondatore Luigi Vacana, ha consacrato il GallinaRock tra i contest più riconosciuti e apprezzati d’Italia. “Lo sforzo organizzativo è stato senza precedenti, ma abbiamo prodotto qualcosa che immaginavamo esattamente così – dichiara Vacana – Un evento che non è una festa di piazza o una passerella di qualche ora per artisti affermati. Gia a partire dalla location, il colle più alto nel verde borgo medievale del paese. GallinaRock ha un’anima, un Festival che incarna la ribellione all’apatia, alle discriminazioni, alla superficialità, all’improvvisazione. Una ribellione construens – prosegue Vacana – perché il mondo lo migliorano i gesti del quotidiano ed i fatti concreti. Dal plastic free all’interpretariato in Lis, passando per la sensibilizzazione sui vaccini, chiedendo all’Asl di fare tappa proprio qui con l’hub itinerante. Poi la possibilità di fare il tampone sul posto, nel primo giorno di entrata in vigore del green pass. E’ come se le migliori pratiche si siano date appuntamento qui, rispondendo all’appello di un gruppo d’amici che ci crede dal primo giorno. Altrove si assiste qui si partecipa e ce lo hanno confermano anche i laboratori creativi curati dall’Accademia di Belle Arti”. Tutti fatti che non sono sfuggiti alla Rai, che quest’anno ha siglato il mediapartenariato ufficiale attraverso Rai Radio Live, presente per tutte e tre le serate nel Parco San Leonardo di Gallinaro. Un parco che per tre giorni si è collocato meritatamente al centro della scena nazionale. Cosi dal 4 al 6 agosto sono passati da qui Daniele Sepe, Indaco, Maurizio Turriziani, Enzo Gragnaniello, James Senese Napoli Centrale e nella giornata conclusiva il live di Eugenio Finardi. Un finale poetico, quasi sottovoce, ma intenso e ricco d’emozioni, arrivate proprio a tutti, anche grazie all’interpretariato in Lis, garantito dalla collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi. Nomi di grido abbiamo detto, ma anche band emergenti, nel solco della mission del contest, quest’anno assegnato ai Mida Maze. GallinaRock è notoriamente un palco che porta bene, che tra le centinaia di band passate da qui dalla sua fondazione, ha visto calcare la scena da gruppi che ancora non conoscevano il successo del grandissimo pubblico. Mentre scende il sipario, dietro le quinte gli organizzatori sono già a lavoro per il 2022, per una nuova magia siglata GallinaRock. (nota dell’organizzazione)