Pubblichiamo di seguito la nota a firma di Emilio Cancelli e Rosaria Villa, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Comitato per la Salvezza della Ferrovia Avezzano Roccasecca, che è stata inviata a Trenitalia, RFI e Regioni per lamentare
i disagi che hanno afflitto negli ultimi giorni la linea ferroviaria locale, a cui sono stati allegati i rilevamenti dell’andamento della circolazione ferroviaria nel periodo 19 gennaio – 9 febbraio 2015. “Intendo segnalare – ci è stato specificato da Cancelli – come ad oggi, nonostante le pressanti richieste di incontro congiunto avanzate nei mesi scorsi e a parte un paio di riunioni con l’Assessorato ai Trasporti della Regione Lazio risalenti all’autunno scorso, nessuno si è degnato di darci compiuta risposta”.
Gentili Signori,
facciamo seguito alla nostra del 5 febbraio u. s. per segnalarVi che, ad oggi , persistono gravi inefficienze e carenze riguardanti mezzi ed infrastruttura che arrecano agli utenti notevoli disagi agli utenti.
Oltre alla persistente totale carenza di strumenti informativi nelle stazioni comprese tra Roccasecca ed Avezzano (queste ultime escluse) di cui si è fatto cenno, portiamo alla Vs. attenzione gli ultimi di una lunga serie di problemi verificatisi.
1) Ieri 9 marzo 2015 il treno R 7483 Cassino Avezzano, partito con 80 minuti di ritardo da Cassino, è stato soppresso a Roccasecca per guasto al materiale rotabile. I passeggeri sono stati fatti scendere senza che si fosse approntato un sistema alternativo di viaggio. La situazione è stata aggravata dal ritardo, di poco più di un’ora, del successivo (per modo di dire, visto che tra i due treni, da orario, c’è un lasso di tempo di 2 ore e 30′) R 7485.
2) tale ultimo evento conferma un indice di puntualità dei convogli molto basso, come del resto abbiamo avuto modo di rilevare nel periodo 19 gennaio – 9 febbraio 2015 (cfr immagini allegate)
3) Nell’ultimo mese la linea è stata interrotta in più di una occasione per caduta di alberi sul sedime, con ripercussioni (/rectius /ritardi e cancellazioni) sulla regolarità della circolazione. Vi anticipiamo doverosamente che il forte vento di questi giorni al più può essere considerato *concausa *dell’evento dannoso, in quanto non ci risulta che il gestore dell’infrastruttura abbia posto in essere tutti quegli atti o comportamenti idonei a rimuovere o quanto meno contenere le piante che crescono sull’area demaniale ferroviaria e a costringere i proprietari confinanti a rimuovere tutti quegli alberi e/o piante ai sensi degli artt. 52 e 61 del DPR 753/1980. Atti dovuti che invitiamo a compiere, vieppiù in ragione del fatto che ancora oggi in più punti vi sono situazioni potenzialmente pericolose e illecite.
4) il giorno 3 marzo 2015, tra le 13.30 e le 16 un guasto al sistema di CTC tra Arpino e Balsorano ha causato ritardi superiori ai 60 minuti .
Ci fermiamo qui per il momento.
Capirete bene che tutti questi eventi, per quanto piccoli, insignificanti e routinari potranno apparire, stanno creando disagi e
disaffezione tra gi utenti.
Opinioni maligne raccolte già ipotizzano un disegno “criminoso” volto a scientemente creare ostacoli e problemi alla regolarità del servizio al solo fine di allontanare gli utenti dal servizio ferroviario.
Pur non condividendo tali opinioni, non possiamo non notare come gli eventi sopra riportati possano essere ovviati nel breve periodo con un minimo di buon senso e con banale sforzo di mezzi, tempo e denaro.
Nel lungo periodo non possiamo non tornare a sollecitare:
– il ripristino dei punti di incrocio soppressi (eccezion fatta per Balsorano, i cui lavori di ripristino del binario di raddoppio volgono
al termine);
– una competa revisione del materiale rotabile utilizzato (le Aln 668 3300 utilizzate prevalentemente sulla linea hanno ormai 33 anni di vita sulle spalle e, pur essendo mezzi meccanicamente validi, iniziano a non reggere più il peso degli anni; le Aln 668 1000 sono in via di accantonamento…) in linea con le caratteristiche della ferrovia (dalle informazioni apprese i nuovi ATR 220 Pesa, di prossima assegnazione a Sulmona, non possono circolare sulla Avezzano Roccasecca per l’eccessivo peso assiale – 20 t/asse contro le 18 t/asse ammesse; nel Lazio continuiamo a vedere arrivare Vivalto, Jazz e Minuetto Elettrici, ma mai un mezzo diesel…);
– una rimodulazione degli orari, che tengano conto delle attuali reali esigenze degli utenti e non degli invii dei materiali tra un capolinea e l’altro.
PER TALI RAGIONI, TORNIAMO PER L’ENNESIMA VOLTA A CHIEDERE UN TAVOLO CONGIUNTO TRA LE REGIONI, RFI TRENITALIA E LO SCRIVENTE COMITATO, perché le parole pronunciate in tutte le sedi, dagli incontri in campagna
elettorale alle sedute dei Consigli Regionali, non restino fiato buttato al vento ma si traducano in fatti concreti e perché i milioni di euro investiti nel rinnovamento dell’infrstruttura non risultino il solito spreco all’italiana.
I CITTADINI DELLA VALLE ROVETO E DELLA VALLE DEL LIRI NON SONO DECLASSATI RISPETTO A CHI VIVE A ROMA O SULLA COSTA ADRIATICA!