CRONACA

FERMATA LA BANDA “ROLEX” OPERATIVA IN CIOCIARIA

Riceviamo e pubblichiamo:

Dopo l’ennesimo furto di “Rolex” consumato nella tarda mattinata di ieri a Cassino, i Carabinieri della locale Compagnia hanno fatto scattare il piano di prevenzione predisposto proprio per arginare tale fenomenologia di reato.

Nella circostanza venivano posizionate pattuglie sui principali snodi viari della città martire ed in particolare veniva vigilata la strada regionale Cassino – Sora sospettata di essere la via di fuga dei malviventi e l’autoradio di turno infatti, intercettava una Ford Focus segnalata come auto sospetta nei giorni scorsi, che stava lasciando la città in direzione di Sora.

Dal controllo degli occupanti del citato automezzo, ovvero di un uomo ed una giovane donna di nazionalità rumena, emergeva che entrambi avevano precedenti specifici per furto con destrezza commessi in varie località della penisola. Dopo aver effettuato una attenta perquisizione, che dava esito negativo, l’effige dei due venivano mostrate alle vittime dei furti, che non riconoscevano i suddetti quali autori del furto dei loro Rolex, ma tuttavia, alcuni testimoni riferivano della presenza dell’uomo nei pressi dell’avvenuto furto di ieri. I militari operanti a questo punto, avendo fondato sospetto che i due facessero parte di una banda di malviventi specializzata nella commissione di tali furti, dopo averli rilasciati, con i dovuti accorgimenti li seguivano sino al loro domicilio posto in un noto quartiere popolare di Roma. Appena fatto rientro a casa i Carabinieri, con l’ausilio di personale del Gruppo di Frascati, facevano irruzione all’interno dell’abitazione procedendo all’identificazione degli occupanti ed alla loro perquisizione. Nel corso dell’identificazione degli occupanti dell’abitazione, i Carabinieri viste le loro caratteristiche somatiche che riconducevano a quelle denunciate dalle vittime nei giorni del 19 e 20 marzo u.s., procedevano quindi all’invio delle loro effige alle vittime che riconoscevano senza ombra di dubbio i malviventi.  Stante i presupposti di legge, e ritenendo che i tre potessero allontanarsi dal territorio nazionale, venivano sottoposti a Fermo di Polizia Giudiziaria, poiché gravemente indiziati dei reati di furto aggravato in concorso. Dopo le formalità di rito, venivano associati alla casa circondariale di Roma Rebibbia, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.