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FALSO RAPIMENTO, LA DONNA: “HO INVENTATO TUTTO. VOLEVO SOLO ANDARE AL MARE”. DENUNCIATA PER SIMULAZIONE DI REATO.

Dal Comando provinciale dei Carabinieri di Frosinone riceviamo e pubblichiamo:

La notte tra sabato e domenica scorsa i Carabinieri della Compagnia di Sora intervenivano a seguito di richiesta di un cittadino rumeno residente a Monte San Giovanni Campano,  il quale denunciava il sequestro della sorella 35enne convivente ad opera di ignoti.

Lo stesso era stato allertato dal compagno della sorella, cittadino italiano, autista di pullman turistici che al momento si trovava per lavoro in Svizzera, che aveva ricevuto un messaggio sulla propria utenza telefonica proveniente dal cellulare della compagna. Il testo del messaggio riferiva che la donna era stata prelevata con la forza e che per riaverla sana e salva l’uomo avrebbe dovuto pagare (senza quantificare) e soprattutto gli intimavano di non allertare le Forze dell’Ordine.

I primi rilievi eseguiti dai Carabinieri permettevano di accertare  che all’interno dell’abitazione della donna non vi erano stati segni di colluttazione e/o di violenza e che dalla stessa mancavano alcuni effetti personali ed il carica batteria del telefono mobile.

Attesa la gravità del reato venivano prontamente interessati i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Frosinone che, coordinati dal Ten. Col. Fernando Maisto, Comandante del Reparto Operativo, oltre ad avvisare il Magistrato della D.D.A. di Roma, iniziavano unitamente a quelli della Compagnia di Sora, diretti dal Comandante Cap. Ciro Laudonia, ad attivare le indagini, tese in modo particolare all’individuazione del luogo ove poteva essere stata condotta la sequestrata, anche in considerazione del fatto che erano giunti nel frattempo altri sms intimidatori.

Il certosino e silente lavoro, svolto soprattutto per salvaguardare l’incolumità della vittima, permetteva di rintracciare attraverso una serie di attività tecniche la donna in una località del  litorale flegreo.

Raggiunto il posto i militari operanti, dopo un estenuante lavoro di osservazione e di meticolosi riscontri, riuscivano nella giornata di ieri  ad intercettare la donna mentre liberamente si imbarcava su una nave di linea. I successivi servizi consentivano di avvistare la donna mentre scendeva dalla nave di un porto del litorale flegreo e salire su una vettura che l’attendeva sul posto, guidata da un uomo (autovettura a noleggio con conducente appurato dopo  verifiche immediatamente eseguite).  L’auto pertanto veniva pedinata sino ad un ristorante  di Sperlonga (LT) ove veniva bloccata e condotta presso gli uffici del Comando Provinciale  Carabinieri di Frosinone.

In questa sede la donna dopo un’iniziale titubanza ammetteva di essersi inventato tutto, di aver organizzato il finto rapimento poiché, insoddisfatta del menage familiare, voleva trascorrere qualche giorno di relax al mare. Chiarita la posizione dell’accompagnatore, estraneo ai fatti, la donna dopo essere stata deferita in stato di libertà per “simulazione di reato e procurato allarme” faceva rientro nella tarda serata di ieri presso la propria abitazione.