Questa mattina la Squadra Mobile ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Guido Marcelli, su richiesta del Sostituto Procuratore dott. Gregorio Capasso, un cittadino domenicano di 24 anni, da anni residente a Latina, resosi responsabile del reato di sfruttamento della prostituzione in danno della propria coniuge, un cittadina italiana di 22 anni.
Le attività d’indagine sono scaturite da una denuncia della donna, che ha raccontato agli investigatori della Squadra Mobile una serie di angherie, soprusi e violenze patite nell’ambito nel menage coniugale. In particolare, la vittima, in sede di audizione, ha spiegato come il marito, immediatamente dopo il matrimonio, avesse iniziato ad avere atteggiamenti violenti finanche a percuoterla, aggredirla fisicamente, minacciarla anche brandendo un coltello da cucina sempre per futili motivi e segregarla dentro casa.
In un momento di distrazione la donna, fuggita, ha trovato rifugio presso la Questura di Latina ove ha denunciato presso la Squadra Mobile di essere stata anche rapinata dal marito che l’ha avvicinata dopo la sua fuga, con la scusa di voler ricomporre la relazione.
Ma in un incontro tenutosi presso il parcheggio di un noto centro commerciale di Latina l’ha aggredita derubandola. Per tali fatti, il cittadino domenicano è stato destinatario già nel 2014 di una misura cautelare (divieto di avvicinamento alla parte offesa) da parte dell’Autorità giudiziaria di Latina. Detto provvedimento è terminato allorché la vittima ha fatto pervenire una dichiarazione in cui asseriva di essersi riconciliata con marito e di aver risieduto per circa due mesi in Svizzera.
Ma in realtà, le indagini della Squadra Mobile, hanno disvelato un contesto di ulteriori violenze a carico della donna finalizzate a farla prostituire. Dapprima nel Paese elvetico e poi a Latina, in un appartamento lungo viale Nervi.
Al termine di ogni incontro con i clienti, procacciati anche attraverso l’inserimento di annunci in bacheche virtuali nella rete internet, il cittadino sudamericano era solito picchiare la moglie asserendo che non gli avesse versato il corrispettivo per le prestazioni sessuali. Il tutto finanziato a mantenerla in uno stato di prostrazione e soggezione. Ma la donna si è rivolta nuovamente alla Questura di Latina per raccontare quanto le stava accadendo, consentendo di raccogliere prove scaccianti nei confronti del marito tali da consentire all’Autorità giudiziaria di disporre il carcere per il cittadino domenicano.