PILLOLE DI ECONOMIA

ESSERE LEADER DI INNOVAZIONE E PRODUTTIVITÀ

Il 7° rapporto sulla produttività pubblicato dall’ISTAT con i dati del 2018 è impetuoso e scoraggiante.

Negli ultimi 16 anni l’Italia ha conseguito un +0,4%, mentre Francia, Spagna e Regno Unito il 15 %, la Germania un + 18 %. 

Il dato aggregato si è ridotto in questi ultimi due anni ed è previsto ulteriormente in discesa. 

ll Governo è allertato, ma non per questo i dati miglioreranno, e peraltro nelle scelte di Governo non sono programmati incentivi significativi per l’Industria 4.0.

Il fenomeno della scarsa produttività in Italia è dovuto sostanzialmente ad un contesto poco sistemico. Infrastrutture carenti, eccesso di burocrazia, frammentazione di ruoli e servizi pubblici, ma soprattutto una strutturale mancanza di visione per investimenti in capitale umano.

Di fronte al gap che si sta creando tra noi e gli altri Paesi europei, sarebbe necessaria una massiccia campagna di sensibilizzazione volta a incoraggiare chi cerca di acquisire la leadership tecnologica e di mercato, attraverso l’uso di tutte le opportunità oggi disponibili (intelligenza artificiale, robotica, alta formazione ed industria 4.0). 

Solo così si potrà creare nuova occupazione ad alto valore aggiunto, migliorando la produttività del nostro sistema industriale e commerciale, più che mai vitale in questa fase per l’Italia.

Significativo e correlato alla produttività anche il dato di quanto oggi si investe in Istruzione, Ricerca e Sviluppo. 

In Germania viene investito il 10% del PIL (7% in Istruzione e 3% in Ricerca e Sviluppo). In Italia tale investimento è meno della metà e peraltro il PIL tedesco è decisamente maggiore di quello italiano.

Germania pop. 81,2 milioni Reddito pro capite 35.900 euro  

Italia pop. 60,8 milioni Reddito pro capite 26.700 euro  

I tedeschi hanno capito più di noi che la risorsa più preziosa per lo sviluppo industriale è il capitale umano; per cui più si investe in formazione del personale, più sarà incrementata la produttività delle loro industrie.  

In termini di efficienza e produttività il paragone fuori dall’Europa è ancora più scoraggiante.

Il Giappone in primis è considerato l’esempio assoluto nel campo dell’efficienza produttiva. 

Dall’ironia degli utilizzatori europei che usavano le radioline portatili negli anni ’60, si è passati al rispetto e all’ammirazione per le loro autovetture e per il total quality approach generalizzato in tutti i loro prodotti e servizi. 

La locale azienda dell’Alta Velocità ferroviaria chiede scusa ai passeggeri per 5 secondi di ritardo all’arrivo dei propri treni.

Anche la nostra TAV oggi si scusa, ma i ritardi sono di tutt’altra “grandezza”. 

Dalla qualità totale dei nostri prodotti e servizi siamo ancora decisamente lontani… con le dovute eccezioni naturalmente.