“Il Sindaco dimentica che la ‘POLITICA’ deve essere fatta fuori dalle aule di Tribunale”. E’ quanto afferma il consigliere comunale di opposizione Enzo Petricca, in merito ai tentativi ancora in corso per cercare di salvare la sede giurisdizionale di Sora, destinata ad essere accorpata a Cassino. Come è noto, sono stati presentati vari ricorsi al Tar per iniziativa del Comitato degli avvocati appositamente costituitosi, ma ciò che il consigliere lamenta è l’assenza della politica in una vicenda che significa un preoccupante tassello nel depauperamento della città. Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa del consigliere Enzo Petricca:
“Come al solito in preda alla sua furia verbale, il sindaco di Sora dimostra tutta la sua debolezza in termini di argomenti e concretezza operativa. Nel corso di una riunione tecnica tra gli avvocati sorani, datisi appuntamento nella Sala consiliare per valutare con attenzione le prossime mosse da compiere per scongiurare la chiusura del Tribunale di Sora, in cui chi scrive era presente in semplice veste di avvocato, Ernesto Tersigni non ha trovato di meglio da fare che dedicarsi ad un attacco verbale nei confronti del sottoscritto, evidentemente ritenuto colpevole di non aver lodato la ‘grande iniziativa’ assunta dal primo cittadino in favore di questa istituzione.
Credo, allora, che sia giunto il momento di chiarire un aspetto che ritengo fondamentale. Se davvero il Sindaco ritiene di dover essere apprezzato, ciò può essere fatto solo per un motivo: l’essersi affidato in toto all’azione degli avvocati, che continuano a battersi senza sosta per difendere un patrimonio così importante come il nostro tribunale. Tuttavia, il comitato degli avvocati sta impegnandosi nel perseguire strade, per così dire, di carattere tecnico-giuridico. E la ‘POLITICA? In che modo Ernesto Tersigni ha saputo mettere sul tavolo il suo ruolo e far valere il suo peso politico? Da un sindaco, infatti, ci si aspetterebbe un’azione di concreto supporto che vada oltre il carattere meramente tecnico, e che arrivi a trattare il caso in ambito istituzionale. Non basta dire di partecipare ad incontri ad alto livello (dei quali, a dire il vero, non si è mai saputo niente di effettivo) per dimostrare di aver realmente fatto qualcosa.
Compito del sindaco, ad esempio, sarebbe stato quello di muoversi circa 15 mesi fa, allorquando il rischio di chiusura del tribunale iniziò a farsi evidente, anziché limitarsi ad affermare pubblicamente, insieme ai suoi referenti politici di allora, che non ci sarebbe stata alcuna chiusura. Al ‘dove eravate voi’ chiesto da Tersigni in risposta al comunicato a firma congiunta dell’opposizione, dunque, io replico così: dov’era Lei invece? Dov’era quando, oltre un anno fa, il Suo ruolo politico le avrebbe dovuto imporre di agire in concretezza per evitare di arrivare a questo punto? Dove sono quelle manifestazioni organizzate da altre amministrazioni italiane coinvolte dal medesimo problema? Dov’è il coinvolgimento degli altri amministratori e politici del nostro territorio? Non appare sufficiente rispondere che nessuno ha risposto al Suo appello, sig. Sindaco, perché questa è la chiara dimostrazione di quanto sino ad ora il sottoscritto, unitamente agli altri membri della opposizione consiliare, continua a sottolineare, ovvero il palese isolamento politico del nostro territorio a tutti i livelli. Ed allora sig. Sindaco se non Lei, illustre esponente del PDL, che ha vantato per lungo tempo la famosa filiera comune – provincia – regione – stato, chi altri deve essere ritenuto responsabile di tale situazione?
Per concludere, sig. Sindaco, Le ricordo che la politica non deve entrare nei tribunali, mi sembra chiaro, ma fuori da essi può e deve fare molto. Se avverrà il miracolo della salvezza degli uffici giudiziari sorani, questa sarà avvenuta grazie a chi, come gli avvocati del circondario sorano, hanno fatto di tutto perché ciò avvenisse, e non a chi, pensando di aggirare i propri compiti, non ha fatto altro che accodarsi e agire di conseguenza, dimenticando che la ‘POLITICA’ impone ben altro impegno”.