La notizia, data dalle Ferrovie dello Stato, della chiusura della tratta Avezzano – Roccasecca a causa della necessità di non meglio identificati lavori di manutenzione, non può e non deve passare inosservata. Una decisione che mette in allarme anche perché, nello scarno comunicato delle FFSS, non si fa riferimento ad alcun termine temporale, limitandosi ad affidare la percorrenza del tragitto a dei bus sostitutivi. Credo che ci troviamo di fronte ad un segnale molto chiaro, che potrebbe condurre alla chiusura definitiva della tratta. Questo, sia ben inteso, non possiamo permetterlo: stiamo parlando, infatti, di un collegamento storico, che vede anche in Sora uno snodo di fondamentale importanza, che conserva cultura e tradizioni di un territorio. Inoltre, va considerato che questa chiusura arriva proprio in concomitanza con la riapertura delle scuole, con tutti i disagi organizzativi che certamente potranno sorgere.
Pertanto, alla luce di quanto accaduto, mi premere prendere atto che, fatto salvo il grande impegno del Comitato per la salvezza della ferrovia, le promesse fatte dalle istituzioni sono inesorabilmente cadute nel vuoto. A livello regionale come a livello locale manca qualsiasi tipo di azione concreta, quando invece, parlando del tratto laziale della ferrovia, i problemi sarebbero risolti semplicemente con una dotazione di mezzi idonei. E così, nell’indifferenza di chi dovrebbe fare di tutto per evitare questo triste epilogo, il nostro territorio rischia di veder scomparire anche questo patrimonio.
Di parole (e promesse) ne sono state spese tante, anche troppe. Ora è il momento di uscire allo scoperto e di dichiarare pubblicamente cosa si sta facendo per salvare la ferrovia: mi unisco con convinzione alla richiesta del Comitato, a cui invio il mio personale ringraziamento e a cui chiedo di continuare con forza con la richiesta di una riapertura della Avezzano – Roccasecca, di riconvocare un tavolo di discussione con tutti i rappresentati istituzionali coinvolti, anche per valutare la richiesta, avanzata dalla Regione Abruzzo, di poter gestire direttamente tutta la linea di trasporto.
Inoltre, la necessità è quella di conoscere nel dettaglio quali sono questi interventi di manutenzione e, soprattutto, in che tempi dovrebbero essere condotti, poiché non possiamo accettare dichiarazioni di generica volontà. Auspico che quanto prima, grazie all’opera di impulso del Comitato, si possa tornare a discutere del problema e, quindi, si possa scongiurare l’ennesimo sfregio alla nostra terra.