Primavera, tempo ideale per mettersi in cammino. E i primi pellegrini, una decina sinora tutti stranieri, sono i primi di questo Anno Giubilare della Misericordia ad essere accolti calorosamente dalla famiglia di Enzo Cinelli custode 113 sulla via Francigena del Sud. “E’ sempre piacevole ed interessante ascoltare i loro racconti in un italiano non sempre fluente, ma con il sorriso stampato in viso e la semplice gestualità ci si intende sempre. – sottolinea -Offrire gratuitamente un bicchiere di acqua, un succo di frutta o una merendina è un gesto semplice ma sempre molto apprezzato, ripetuto oltre 400 volte dall’estate 2011 ai pellegrini in cammino che non disdegnano una foto davanti l’affresco di Agnes Preszler, o con le sculture in ferro degli Amici Ciociari del Cammino, il tabellone con le distanze di Roma, Gerusalemme e Santiago offerto da Luigi Carlacci o ancora la tela del M° Luigi Centra, le loro frasi di ringraziamento sul libro degli ospiti ne sono testimonianza viva.” Intanto la lista dei custodi ciociari sulla Francigena del Sud si amplia, con l’ingresso in rete di Luigi Cinelli, all’Ara dei Santi a Monte S. Giovanni Campano, punto strategico sulla tappa Veroli – Ceprano o viceversa per i pellegrini diretti a Roma.
Un vero amico del cammino, stesso cognome e stessa fede calcistica del custode 113, che dispensa informazioni e non solo ai viandanti muniti di credenziale, zaino in spalla e bordone. “Nei giorni scorsi, anche come allenamento all’imminente cammino a piedi Siena – Roma dal 22 aprile, circa 260 km in dodici tappe sulla Francigena, ho percorso il tratto Ferentino – Cassino. – dichiara il singolare pellegrino dai lacci giallo blu – Il tracciato è percorribile sia a piedi che in MTB, i lavori di pulizia dell’irta salita S. Anna – S. Valentino a Veroli e di recupero con messa in sicurezza della vecchia passerella sul torrente Amaseno permette ai pellegrini di ottimizzare il loro cammino, accorciando la già impegnativa tappa di circa 6km. – prosegue il poliziotto per scelta di vita e custode – ospitaliere per una felice coincidenza – Serve lavorare in sinergia tra Enti, Chiesa, imprenditori e l’indispensabile contributo dei volontari per far conoscere e sviluppare questo tracciato ciociaro così ricco di storia, arte e non da meno di forte spiritualità.”