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E’ più utile un consigliere sorano in maggioranza alla regione o un “Piccolo Cesare” a Sora?

La campagna elettorale volge al termine, spazzando via le mirabolanti promesse di pochi, i tentativi maldestri di proporre per nuovo ciò che nuovo non è, di confondere e nascondere un recente passato che ha visto molti degli attuali candidati legati a doppio filo politicamente e non con la fallimentare e a tratti grottesca esperienza della banda della Pisana.

Se non fossero successe le vicende citate, se non ci fosse una crisi di valori che è anche difficoltà economica e sociale per i cittadini, potrebbero passare in secondo piano due circostanze spesso poco analizzate.

La prima, quella del metodo irrispettoso, di invadere creando fastidio la scena sociale con gli stessi metodi, manifesti fiume, mega cartelloni ad ogni angolo e quant’altro, ricollegabile al passato da cancellare, che cozza e stride con una situazione sociale drammatica che avrebbe invece richiesto quantomeno sobrietà e rispetto per i cittadini.

La seconda circostanza, che spesso si sottovaluta, è quale sia IL FINE di UNA tale prova muscolare di forza e mezzi. La Regione che verrà sarà guidata come è ampiamente prevedibile, da Nicola Zingaretti e dalla sua maggioranza. Avere un rappresentate sorano e del territorio è essenziale. Allora una domanda sorge spontanea. E’ più utile per i cittadini sorani e del comprensorio avere un Consigliere che possa curare e difendere gli interessi, dai banchi della maggioranza, o un Consigliere dai banchi dell’opposizione? Inoltre, sarà capace di far in un momento cruciale, un’ opposizione efficace e costante il Consigliere Tersigni? Assistendo ai consigli comunali, in ben due anni non si rinvengono traccia di interventi, nonostante ha tutt’ora deleghe di primo piano.  E’ quindi evidente che tale smania di essere eletti falsificando le reali possibilità e i bisogni reali, nasconde solo un personale fine, quello di arricchire il proprio curriculum politico, il tutto a scapito però degli interessi della città. Forse potrà anche raccogliere un considerevole gruzzolo di consensi, ma con essi non potrà certo incidere negli equilibri della Regione che verrà: sarà un “piccolo Cesare” sulle sponde del liri, un principe in città. Una vittoria di Pirro che non cambierebbe il corso ed i destini di una comunità.

Ma non è questo quello di cui ha bisogno la città ed il territorio.