Gli anni della” dolce vita” sono ormai solo un ricordo, è rimasta “la vita agra” o restando nel flash back cinematografico meglio ancora “anni difficili”.
Perché questa rimembranza, vi racconto cosa è capitato al vostro estensore di cronache vagabondando per Sora.
Venendo dal Ponte di Napoli su Lungoliri Cavour vedevo avanti ad una vetrina una piccola folla festosa, mi avvicinavo e localizzavo i gruppetti all’altezza dell’incrocio con v. Ippolito Nievo, dove esiste un Bar che ha la vocazione per cioccolata di nicchia, vini dal grande ecru, dolci da gourmet, poi altro , sempre di ricercato, di esclusivo.
Ero incuriosito e mi avvicinavo alle spaziose vetrine, allora capivo perché c’era gente che guardava e commentava.
All’interno intorno ad un grande tavolo una quindicina di giovani donne, sotto la guida di un’istruttrice dinamica e giovanissima ricamavano con grande attenzione origami di pasta di zucchero intorno ad appetitose torte, che andavano via via assumendo l’aspetto di capolavori dell’arte pasticcera.
Non ho letto bene le locandine , che facevano bella mostra di se, ma ho appreso che questo Bar, Tempio delle buone cose che addolciscono la vita, organizza corsi di decorazione delle torte, ma la denominazione è molto più europea e giovanile si riferiva a Cake, che è altro dalle comuni forme dialettali.
Ma credetemi a parte la lingua,i sapori sono dolcissimi,i colori accattivanti, il profumo adeguato alla freschezza e l’occhio è conquistato dall’estetica del dolce.
Sono immagini che mi riconciliano con alcune spigolosità del tempo presente, dolci fatti in casa, donne che vogliono imparare a fare dolci in casa, una insegnante che si dedica a questa materia che è allo stesso tempo tradizione cultura.
Bravissime e se siete curiose di vedere dal prossimo 2 Maggio si replica in via Cattaneo.
LA VITA PUO’ESSERE ANCORA DOLCE
