Solo in Cristo «la speranza per una pace possibile in un mondo dal volto disumano». Queste le parole con cui il vescovo Gerardo Antonazzo esordisce nel suo tradizionale messaggio alla diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo per la Pasqua 2022. L’Europa vive «giorni insanguinati da efferate azioni fratricide, anzi “gemellicide”. Sono giorni segnati tragicamente da eventi terribili di una guerra atroce e sacrilega. Le guerre non nascono dal nulla. La guerra in Ucraina è partita da molto lontano» continua il Vescovo, ma le premesse e le avvisaglie sono state sottovalutate. «Accecati da interessi di parte che nessuno voleva destabilizzare, tutti hanno fatto finta di non vedere i problemi e le tensioni che da molto tempo restavano irrisolte, senza che qualcuno se ne facesse carico». Ed ecco che è mancato il ruolo della diplomazia nell’evitare che si arrivasse allo scoppio del conflitto. Mons. Antonazzo infatti sottolinea: «Non esiste un diritto alla guerra, abbiamo solo il dovere della pace. Ma per evitare la guerra bisogna imparare a costruire in tempo utile legami di pace, adoperandosi come veri pacificatori per una non-violenza attiva prima di ogni conflitto. Dopo, è sempre troppo tardi».
Nelle parole del presule forte dunque il richiamo al dovere della pace, per vivere davvero la Pasqua, partendo dalla «vita di ogni giorno, con le persone di ogni giorno, con i gesti di ogni giorno, con le parole di ogni giorno. Prevalga la pace prima nel cuore e poi nelle parole. Per evitare lo scambio di morti e lo scambio di prigionieri, scambiamoci un segno di pace. È mio vivo desiderio scambiare la pace con tutti. Intendo anche dire grazie per la diffusa accoglienza che le nostre comunità stanno offrendo ai profughi ucraini, e a quanti scappano dall’infuriare di ogni guerra, dalla miseria e dalla fame. Confidando nell’impegno sincero per la pace – conclude il Vescovo – auguro a tutti di vero cuore Buona Pasqua».
Foto d’archivio