Un presidio a oltranza per sensibilizzare gli organi competenti circa la sicurezza dei luoghi e la pubblica incolumità dei cittadini: questa l’ultima iniziativa – in ordine di tempo – dei consiglieri comunali di opposizione al Comune di Sora – Massimo Ascione, Fausto Baratta, Lino Caschera, Roberto De Donatis, Antonio Farina, Giacomo Iula, Antonio Lecce e Alessandro Mosticone, che, nel pomeriggio di venerdì, hanno allestito un gazebo nei pressi della diga sul Liri ed hanno diramato la nota che di seguito pubblichiamo.
“Appositi accertamenti di Polizia Idraulica esperiti in data 25 novembre 2014, dal personale preposto dell’ARDIS, presso le pertinenze idrauliche del Fiume Liri, site in Comune di Sora (FR), località “Madonna della Neve”, mirate ad accertare le modalità esecutive per la realizzazione del progetto denominato LIRIS “Marco Tulio Cicerone”, hanno consentito di accertare violazioni di natura penale che hanno comportato la redazione di informativa di reato (ai sensi 347 C.P.P.) alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino.
Ulteriori informazioni in merito, non possono essere relazionate dal sottoscritto, poiché coperte dall’obbligo del segreto, ai sensi di quanto sancito dall’art. 329 del c.p.p., pertanto ritengo essenziale rimandare a tempi successivi ogni altra possibile comunicazione”.
Queste le dichiarazioni rilasciate dal Direttore Generale dell’Ardis, dott. Lasagna, mediante posta certificata al Presidente del Consiglio Comunale di Sora e, da quest’ultimo, lette pubblicamente nel corso della seduta del 23 dicembre scorso, non lasciano adito a dubbi; si delineano profili di natura penale che stridono fortemente che le dichiarazioni roboanti e “rassicuranti” pubblicate nei giorni scorsi a firma del Sindaco e dell’assessore all’Ambiente.
Non abbiamo certezze ma vogliamo semplicemente risposte: a) su quali siano questi presunti reati di natura penale ma soprattutto sul reale livello di sicurezza in cui versa il nostro fiume nella parte in cui sono stati eseguiti i lavori in questione.
Da oggi, quindi, abbiamo dato il via ad un presidio nella zona interessata, sollecitando l’intervento delle massime autorità in campo (Protezione Civile centrale, Prefettura, Organi di controllo provinciali) al fine di ottenere notizie chiare in merito ad eventuali pericoli rappresentati dall’opera.