“La misura è ormai colma. Non possiamo più accettare questi violenti attacchi al nostro ospedale che, senza alcun criterio, mirano esclusivamente a demolire una struttura sanitaria di altissimo livello qualitativo e professionale. Noi abbiamo già dato! E’ inammissibile che, in un momento in cui la politica, e quindi il rapporto diretto con i cittadini, si trova a vivere una delicatissima fase di passaggio, si decida di approfittarne per mettere in pratica questi provvedimenti sconsiderati.
Alla Direzione Generale dell’Asl, dunque, va il mio forte invito a non applicare il nuovo piano di tagli, che in maniera sconnessa daranno vita al progressivo smembramento di una sanità efficiente che fino ad oggi si è distinta nell’offrire prestazioni di spiccata efficienza ad un bacino d’utenza di oltre 100mila cittadini.
Il SS. Trinità rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per tutto il comprensorio, ed il messaggio deve essere chiaro a tutti: faremo ogni cosa per difenderlo e per potenziarlo. In questo senso non c’è alcun margine di ripensamento.
Allo stesso modo, non possiamo accettare che una dirigenza sanitaria si appresti ad avallare un programma di indebolimento dell’ospedale di Sora, a beneficio di altre due strutture sanitarie della provincia: non erano questi i progetti, che invece delineavano per il territorio tre punti nevralgici principali (Sora, Frosinone e Cassino) e non solo due.
Vorrei sottolineare, inoltre, quanto questo piano scellerato non andrà a determinare un aumento delle prestazioni di Cassino e Frosinone, ma solo un incremento dell’attività delle strutture private, con conseguenti costi maggiori per i cittadini. Pur nel rispetto delle prerogative della sanità privata, noi abbiamo il dovere di puntare prima di ogni cosa sulla sanità pubblica, e mi sembra che questo, oggi, non stia avvenendo.
Rinnovo il mio invito alla Direzione Generale: non si applichino i tagli previsti. Vogliamo che il ruolo del SS. Trinità venga riaffermato con forza, perché non è possibile tollerare di essere considerati come un semplice numero o come il serbatoio dal quale attingere per far quadrare i conti”.