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Di Stefano: Clinica pediatrica e miglioramento pronto soccorso

INTERVISTA AD ENZO DI STEFANO 

L’esponente provinciale della Fondazione Città Nuove, Enzo Di Stefano, torna a parlare di Sanità, facendo il punto sul piano di rientro dal debito e sulle nuove prospettive di sviluppo dell’ospedale sorano SS. Trinità.

Qual è lo stato attuale della Sanità del Lazio?

Credo sia molto importante fare alcune constatazioni: con buona pace dei catastrofisti, il comparto sanitario regionale, e mi riferisco anche alla realtà di Sora e del suo comprensorio, sta dando grande dimostrazione di validità e capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. È bene ricordare, infatti, che la drammatica situazione debitoria ereditata ha costretto la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ad attuare un piano di rientro che, per quanto doloroso, si è rivelato indispensabile al fine di scongiurare il definitivo collasso del sistema.

Un metodo che molti non hanno esitato a definire più dannoso del debito stesso.

Niente di più sbagliato, e penso che i fatti ci stiano dando ragione. Si è trattato, invece, di una cura sì molto forte, che però ci ha permesso di imboccare finalmente la strada della risalita. Un cammino di virtuosità che, del resto, ci è stato riconosciuto a più riprese anche dal governo centrale.

Come si inserisce, in questo contesto, il SS. Trinità?

L’ospedale SS. Trinità di Sora ha sempre continuato a rappresentare un irrinunciabile punto di riferimento per l’intero territorio. La nostra struttura sanitaria, a differenza di quanto affermava chi non aveva altro interesse se non quello di creare inutili allarmismi, ha inaugurato un percorso di crescita e di sviluppo, che ne ha potenziato le capacità. Investimenti su nuove tecnologie diagnostiche, incremento dell’operatività, efficienza delle risorse umane, mediche e non: questa si è rivelata la ricetta vincente per rendere il presidio sempre più attivo e moderno.

Quali sono, nel dettaglio, alcuni degli interventi messi in atto?

Gli esempi di azioni concrete non mancano e sono visibili a tutti: penso al potenziamento del reparto di cardiologia, anche grazie all’arrivo del nuovo primario; alla nascita del nuovo reparto per la procedura CPRE (Colangio-Pancreatografia Retrograda Endoscopica), che ci pone all’avanguardia nel settore dell’endoscopia interventistica. Inoltre, il reparto di oncologia prosegue il proprio percorso di rafforzamento, continuando a rappresentare un centro di pura eccellenza che ci distingue anche oltre i confini regionali. Bisogna esprimere grande soddisfazione, poi, per l’avvio dei lavori della nuova risonanza magnetica, mantenendo in tal modo una promessa fatta nel 2010 che, in quei mesi, incontrò non poco scetticismo.

Si tratta senza dubbio di testimonianze di notevole attenzione per la sanità del territorio sorano.

È più che mai doveroso riconoscere l’impegno di chi ha sempre risposto con grande tempestività alle esigenze di rilancio e potenziamento che sono state evidenziate in passato. Ogni volta che, anche dal sottoscritto, sono giunte richieste o domande di nuove dotazioni, abbiamo sempre potuto contare sulla disponibilità all’ascolto e a provvedere concretamente. Un ringraziamento sincero deve andare, dunque, al Dott. Menichini, nostro Direttore Sanitario, al Direttore Generale dell’Asl di Frosinone Carlo Mirabella, alla Presidente Renata Polverini, che non ha mai perso occasione per dimostrare, anche in prima persona, quanto l’ospedale di Sora rappresenti una risorsa da valorizzare con continuità. Non va dimenticato, inoltre, il lavoro svolto con impegno dall’On. Alessandra Mandarelli, Presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio.

Dove crede possibili nuovi interventi di potenziamento del SS. Trinità?

Naturalmente si può migliorare ovunque, ma credo che sia importante concentrare l’attenzione sul nostro Pronto Soccorso. Nonostante sia già stato fatto oggetto di numerose azioni di miglioramento, infatti, ritengo sia importante continuare a lavorare per renderlo sempre più attivo ed efficiente, arrivando a divenire un costante punto di riferimento per accogliere, con le dovute attenzioni, ogni emergenza che dovesse venire a verificarsi.

Quali sono altre iniziative che ritiene realizzabili?

Su tutte, mi piacerebbe che si potesse prendere in considerazione l’idea di creare, anche in forma pubblico-privata, una piccola clinica pediatrica, veloce e funzionale, da insediare sul nostro territorio. Al suo interno potremmo impiegare professionisti della pediatria, locali e non, che siano in grado di consentire al medico di raggiungere ovunque e con tempestività il paziente ‘bambino’, e non viceversa.

Cosa pensa si possa fare, invece, per le altre strutture del comprensorio?

Credo che ad Isola Liri e ad Atina si possa fare molto: nel primo caso, auspico una definitiva accelerata per la nascita  dell’ Hospice, che senza dubbio si configurerà come importante struttura di assistenza e supporto. Ad Atina, invece, immagino la costruzione di un eliporto di soccorso che possa servire tutta la zona e, inoltre, mi piacerebbe verificare la possibile realizzazione di un centro per i malati di Alzheimer, che risponda anche ai parametri del nuovo piano regionale in favore degli affetti da questo terribile morbo, predisposto dalla stessa Alessandra Mandarelli e approvato dalla Regione Lazio.