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di Roberto di Ruscio: Tasse, tasse e ancora e sempre tasse.

A QUESTO PUNTO il governo italiano farebbe bene a farci sapere quanti soldi ancora intende realizzare spremendo i contribuenti italiani, perché a questo punto non ne stiamo capendo un beneamato. La cosa più fastidiosa ed inquietante non è che abbiamo un nemico e stiamo cercando di combatterlo, ma che non sappiamo l’entità del pericolo che ci sovrasta, non conosciamo bene il nemico, non abbiamo nemmeno un’idea sommaria di cosa ci aspetta.

Quando il nemico è sconosciuto, l’inquietudine può raggiungere livelli patologici, può scatenare reazioni inconsulte (già, adesso i mass media non parlano più dei suicidi di stato!), può avvelenare la vita di chi deve combattere contro questo nemico incombente.

Noi VOGLIAMO sapere l’entità dei sacrifici che dobbiamo sostenere, perché non è possibile che un sacrificio tiri l’altro senza tregua e senza soluzione di continuità; non è possibile che all’IMU segua immediatamente la revisione di spesa, e ad essa l’aumento dell’IVA e poi altri quaranta miliardi per l’anno prossimo e chissà per quanti anni ancora. Non è possibile continuare ad andar giù con le tasse, con i tagli e così via discorrendo, senza avere neanche la soddisfazione di sapere se abbiamo ottenuto qualcosa, di quanto si sia ridotto il fabbisogno dello stato. Le cose non possono continuare così, noi DOBBIAMO sapere, abbiamo il diritto di sapere. Qualche giorno fa il governo ha diffuso i dati sulle entrate dell’IMU, dichiarandosi soddisfatto perché gli italiani hanno pagato, e perché l’incasso era quello preventivato, 9,6 miliardi. Una tassa che non guarda in faccia a nessuno, in particolare a chi ha redditi bassi o nulli, non proporzionale alla ricchezza del contribuente. Però non si toccano neppure con un fiore 100.000 pensioni d’oro che costano 13 miliardi all’anno allo Stato. Ben più dell’incasso dell’IMU! Tutto bene?, ma quando mai! Ora ci sono i tagli, quelli alla sanità, ai dipendenti pubblici, e tutto quello che sappiamo, perché altrimenti l’IVA sale ancora, e a dicembre ci sarà la seconda rata dell’IMU!!!

Ma allora, dove sono finiti i soldi? In un pozzo senza fondo? E quando il governo avrà risparmiato i sei miliardi con i tagli, siamo sicuri che non aumenterà l’IVA? Io ho letto che l’aumento verrebbe soltanto posticipato di qualche mese.

Non abbiamo parlato del pareggio di bilancio, altra iattura che si sta abbattendo sulle nostre teste.Il disegno dell’Eurozona ci impone il pareggio di bilancio, che significa che lo Stato spenderà per noi 50 e ci toglierà 50. A noi rimane zero in tutti i settori, dei servizi essenziali ai mancati aumenti di reddito, impoverendoci in massa con le conseguenze che già sono drammatiche oggi.

L’obbligo del pareggio di bilancio (allegramente firmato da Monti) inevitabilmente deprimerà l’economia in un circolo vizioso micidiale di deflazione dei redditi, quindi crolli aziendali, quindi disoccupazione, quindi ammortizzatori sociali alle stelle, quindi esborsi statali improduttivi e quindi ancor più tasse per farvi fronte, e sofferenze sociali inaccettabili. Questa è una condizione di cui non abbiamo colpa, e che è a favore solo delle speculazioni di élite private.

Governo, se ci sei batti un colpo. Facci sapere per filo e per segno ciò che è tuo dovere farci conoscere, perché soltanto in presenza di un nemico certo ed esattamente dimensionato potremo farci un’idea di quello che ci aspetta, di quale pericolo mortale dovremo difenderci e di quali contromisure ognuno di noi debba intraprendere per cercare di sopravvivere.

E smettila, caro premier non eletto, di andare a letto pensando a sempre nuovi sistemi per spremere i contribuenti, a come fare per tirar fuori i soldi dalle tasche degli italiani per farli finire in un pozzo senza fondo, anzi in un buco nero da cui non esce nemmeno la minima certezza che tutto questo un giorno finirà e potremo vivere in pace e senza preoccupazioni economiche. Allora, in un quadro così scoraggiante e così preoccupante, io non mi meraviglio che qualcuno abbia proposto e ipotizzato l’uscita dell’Italia dall’euro. Anche io comincio a pensare seriamente che un’uscita dall’euro, dopo i traumi iniziali, potrebbe essere una soluzione, infatti il governo ritroverebbe la sua sovranità finanziaria, tornerebbe a battere moneta per finanziare la spesa corrente e soprattutto si libererebbe dalla insostenibile e scandalosa situazione di doversi approvvigionare di EURO indebitandosi coi mercati di capitali privati. In questo campo ognuno ha le sue idee e le esprime in base alle proprio conoscenze e convinzioni, ma non c’è dubbio che la situazione attuale è molto preoccupante. Ecco perché abbiamo urgente bisogno di sapere la verità, tutta la verità. E a quando una legge contro la corruzione? A quando un taglio di spesa vergognosa alle regioni?

Sora 21 Agosto Roberto Di Ruscio