L’onorevole Nicola Ottaviani, segretario della commissione bilancio della Camera dei Deputati e coordinatore provinciale di Frosinone della Lega, è intervenuto nell’aula di Montecitorio, a nome del gruppo parlamentare leghista, per illustrare i punti cardine del decreto Milleproroghe e per esprimere la dichiarazione di voto favorevole del partito all’approvazione del provvedimento.
“Quello del Milleproroghe – ha esordito Ottaviani – può essere, in linea astratta, considerato uno strumento improprio, certamente non inventato da questa maggioranza, certamente non introdotto nella consuetudine parlamentare da questa maggioranza, ma che affonda le radici nel 2001, e che è funzionale, però, e magari questo aspetto dà fastidio alle opposizioni, a centrare altri importanti obiettivi che erano indicati nel programma di governo del centrodestra, su cui si sono espressi i cittadini appena quattro mesi fa e non quattro anni fa.
Mi riferisco, ad esempio, alla proroga dello scorrimento delle graduatorie delle forze dell’ordine che coinvolge duemila unità, perché se si parla di sicurezza, se si invoca da più parti la sicurezza, questa non è un concetto filosofico; la sicurezza si concretizza implementando la pianta organica delle forze dell’ordine con le assunzioni, assunzioni che stranamente, in passato, non venivano fatte forse perché a qualcuno poteva far comodo alimentare quella strategia dell’insufficienza della risposta dello Stato, dello Stato legale, dello Stato legittimo, dello Stato che tutela il rigore e il rispetto delle regole per tutti”.
“Passando alla sanità – ha proseguito Ottaviani nel suo intervento – la proroga della possibilità di esercitare l’attività libero-professionale fino al 31 dicembre garantisce che queste professionalità non escano dal pubblico. Questo significa dare una risposta concreta di sostegno al sistema sanitario pubblico, mentre in passato altri guardavano solamente alla sanità privata. Questo è l’approccio del presidente Meloni, questo è l’approccio del nostro vice presidente Matteo Salvini. Questo tema, poi, richiama la problematica dello smaltimento delle liste d’attesa, tanto che per ridurle abbiamo prorogato la possibilità di acquisto di prestazioni, perché i pazienti vanno tutelati; le liste d’attesa vanno smaltite e per noi la sanità non significa assegnazione di primariati con la tessera di un determinato partito politico, ma significa assistenza alle persone”.
“Scorrendo la lista delle misure – continua Ottaviani – penso al fondo di garanzia per i mutui per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie. Il fondo arriva al giugno di quest’anno, ma soprattutto, questo tipo di proroga fa pendant con quanto espresso dal nostro ministro delle Infrastrutture, ovvero con la necessità di portare avanti un piano casa, dopo 30 anni, in un Paese in cui l’edilizia pubblica residenziale deve avere la stessa dignità di quella privata. Questo è il nostro approccio sociale. Così come nella scuola la proroga per l’immissione in ruolo dei dirigenti scolastici significa avere dirigenti che possano portare avanti non solo l’insegnamento, ma la disciplina nelle scuole, perché se manca la disciplina diamo un pessimo insegnamento di abitudine ai nostri ragazzi che, in alcuni casi, potrebbero pensare che l’esperienza scolastica sia solo un passaggio e non una formazione, specialmente quando è obbligatoria. E poi i tirocini per le libere professioni che è giusto prorogare fino al 31 dicembre.
C’è poi un altro argomento di cui i perbenisti da salotto si riempiono la bocca, ovvero la giustizia. Ebbene, questo governo proroga al 31 dicembre 2026, cosa che nessuno aveva fatto mai prima, le assunzioni di dirigenti e cancellieri nei tribunali, perché la verità è che noi del centrodestra vogliamo che i processi, quelli veri e quelli giusti, vengano trattati e definiti”.
“Infine – ha concluso Ottaviani – questo governo introduce fino al 30 giugno 2023 la sospensione dell’efficacia delle clausole contrattuali che consentono all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo, e poi la proroga delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024 con una decisione con cui il Parlamento si riappropria delle proprie prerogative e delle proprie funzioni”.
Foto d’archivio