Ho ascoltato ieri pomeriggio le ragioni di medici e personale medico dell’Ospedale Ss. Trinità, che dati alla mano hanno evidenziato che il SS. Trinità di Sora, proprio nei reparti a rischio chiusura, Neonatologia, Ostetricia, Ginecologia, si svolge un servizio che sia come quantità che come qualità è eccellente. Ma il fatto più rilevante è che nella riorganizzazione regionale che sta per essere licenziata dal Commissario Bondi si procede ad una operazione che, pur tagliando posti anche a Roma per la prima volta, prevede per la nostra Provincia scelte che depotenziano in modo ingiustificato soprattutto l’ospedale di Sora. Emerge una politica condotta a livello provinciale che penalizza il grande ambito territoriale che ha come baricentro il SS. Trinità, a vantaggio di Cassino e Frosinone. Non ci sono giustificazioni razionali per queste scelte. Non sono logiche dal punto di vista numerico: per fare il solo esempio dei parti nel 2011 a Sora abbiamo avuto oltre 850 parti contro i quasi 700 di Cassino, dopo che nell’anno precedente prima dell’ingiusta declassificazione si era superata addirittura la soglia dei 1000 parti. Non sono soprattutto ragionevoli sotto l’aspetto geografico. Perché è proprio la conformazione della nostra provincia che assegna a Sora una posizione centrale con un grande bacino di utenza dislocato nelle valli del Sacco, del Liri e della valle Comino. Scelte illogiche anche sotto l’aspetto finanziario perché comporterebbero un aumento dei costi per i contribuenti, determinato dalla mobilità passiva dei pazienti verso le strutture ospedaliere dell’Abruzzo. Inoltre è l’ora di finirla con questi atti aziendali calati non si sa da quale stanza dei bottoni senza alcun rispetto della volontà popolare e delle istituzioni locali. È davvero inammissibile che un provvedimento così grave venga propinato ad un territorio senza coinvolgere per tempo, come la legge stessa prevede, le rappresentanze istituzionali dei territori interessati. Sono proprio questi motivi che mi portano a dire che da oggi due sono i piani sui quali impegnarci. Uno quello della protesta attiva: che riguarda la grande partecipazione della cittadinanza insieme con i presidi come quello già attivato su all’ospedale e l’assemblea di Sindaci e amministratori che porti forte questa istanza in tutte le sedi istituzionali. L’altro, che ritengo ugualmente importante, quello giuridico, perché a mio avviso esiste un profilo di illegittimità, che dobbiamo sollevare con il contributo di legali qualificati per invalidare l’atto, qualora esso vada nella direzione di depotenziare la sanità del nostro territorio. Questa volta dobbiamo spogliarci di ogni ruolo ed appartenenza e lavorare tutti insieme con un unico obiettivo. Il SS. Trinità è il baluardo di una grande comunità che non ci sta a subire questo ennesimo esproprio del diritto.
Roberto De Donatis (Patto Democratico per Sora)