Il coraggio è una virtù di cui il Sindaco Tersigni di certo non difetta. Perché è senza dubbio coraggio quello che lo porta a dire in un’intervista amichevole che possiede una maggioranza granitica dopo le continue emorragie e trasfusioni alle quali abbiamo assistito in questi mesi. Le attuali facce smarrite degli stessi pretoriani valgono molto di più della sua improvvisa eloquenza. Ma il passaggio più ricco di ardimento di questo novello eroe popolare è quando cancella con una spugnetta umida la sua recente storia politica di candidato Sindaco, sostenuto da quella pletora di politicanti e faccendieri del centrodestra che attualmente sono caduti in disgrazia. Dimenticata la Campagna elettorale faraonica? Dimenticati i fastosi palchi ricchi di ministri, presidentissimi e capigruppo a vario titolo della PDL? Tolta dal proprio sito internet la farneticante telefonata dell’allora Presidente del Consiglio che prometteva a Sora la nuova stagione dell’oro? Ma sull’essere stati protagonisti di una storia politica ingloriosa e nefasta nemmeno una parola. Solo per dire che il PDL non esiste più ed è tempo di trovare una nuova casa, tanto la gente dimentica presto e tra poco ci si ricicla, si cambia bandiera. Egli poi con disarmante ingenuità annuncia che la Famiglia Tersigni fa un passo indietro con grande assunzione di responsabilità per cercare un uomo super partes, scoprendo adesso che la sua vera natura è quella del moderato costretto dalla cattiva sorte a convivere con degli estremisti reazionari. La chiave di lettura di questa real politik caro Sindaco è che Lei è consapevole che la sua popolarità è ai minimi storici e geograficamente delimitata. Le piacciono i grandi progetti per la città perché sono spot elettorali destinati ad anni di oblio come l’ultimo sulla riqualificazione del quartiere di Costantinopoli. Probabilmente l’ennesima boutade che ha il solo scopo di far rientrare una pecorella all’ovile, tanto sensibile al degrado urbanistico di quel quartiere. Il Piano per le città decretato dal Consiglio dei Ministri ha già circa 40 progetti pronti a partire in Italia, che sono cantierabili come la legge richiede e non miseri progetti preliminari come quelli inviati dal Comune di Sora. I soldi pubblici disponibili per gli anni di validità dal 2013 al 2017 sono esigui e sono necessari ingenti capitali privati per avere una possibilità di essere presi in considerazione dalla cabina di regia istituita dal Ministero. Vista la grande confusione bene fa il Sindaco a concedersi il giusto riposo nell’ospitale Canada con buona parte della Giunta, sperando che dalla lontana Toronto possa vegliare sulle sorti di Ortopedia a Sora, di nuovo a rischio chiusura, reparto che merita ben altra sorte sia per la qualità del servizio erogato che per il numero di interventi eseguiti. Avendo così occasione di meditare anche sulla ex Tomassi e l’AROS, ieri tanto urgente da non consentire un rinvio del Consiglio Comunale per approfondire le delicate decisioni da assumere e oggi il nuovo passaggio in Consiglio rinviato a data da stabilirsi, non certo perché manca la maggioranza ma più semplicemente per avere più tempo per preparare le valigie.
Roberto De Donatis (Consigliere di Patto Democratico per Sora)