“Tra i progetti più importanti che l’Ater sta conducendo, in un momento di crisi economica e di valori, non esiste solo quello della costruzione di nuovi alloggi o della manutenzione di quelli già esistenti, ma anche quello di divenire interlocutore nel mondo del sociale, dell’assistenza e dell’integrazione”. Enzo Di Stefano, presidente dell’Ater di Frosinone, illustra i progetti dell’azienda per favorire la qualità della vita degli utenti. “Gli anziani, le persone in difficoltà cronica o momentanea, le fasce svantaggiate della popolazione: sentiamo il dovere morale di dare a loro risposte di concreta vicinanza. Per questo – spiega – stiamo creando una rete territoriale di assistenza che ci permetta di conoscere ogni singola realtà e di attuare le necessarie misure. In questo senso, all’interno delle numerose proposte di cui ci faremo portatori, occupa un posto preminente la figura del portiere, che noi intendiamo come veri e propri ‘custodi sociali’, in grado di fungere, attraverso la loro opera di ascolto e iniziativa, da recettori di ogni istanza e particolare esigenza evidenziata dagli inquilini. Grazie a questo sistema di informazioni, l’Ater potrà agire in modo mirato, valutando l’entità dei proprio provvedimenti: si va dall’assistenza nelle normali azioni quotidiane (come fare la spesa o andare dal medico) fino alla trattazione di casi molto più complicati. Proprio in quest’ultima eventualità, ci stiamo impegnando per non farci trovare impreparati, dal momento che lavoriamo per la realizzazione, su tutto il territorio provinciale, di ben due residenze nelle quali ospitare i nostri utenti che, raggiunta un’età avanzata, non sono più in grado di badare a loro stessi. Stiamo instaurando – conclude Di Stefano – un filo diretto con i nostri utenti, per garantire loro il massimo grado possibile di qualità della vita anche nel campo del sociale e dell’integrazione: un ente pubblico come l’Ater, mai come oggi, non può tralasciare questi aspetti”.