Comunicati Stampa CRONACA Notizie

DA ‘FARE VERDE’ LO STATO DELL’AMBIENTE 2015 A M.S.G.CAMPANO

Da ‘Fare Verde’ di Monte San Giovanni Campano riceviamo e pubblichiamo.

Fare Verde Onlus è Associazione Ambientalista riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ed è iscritta all’Albo della Regione Lazio. Come prevede lo Statuto Nazionale è Associazione di DENUNCIA .

per le criticità Ambientali e tutela gli interessi collettivi della Natura, degli animali e dell’uomo anche attraverso proposte costruttive o dando il buon esempio con azioni dirette in tutela e sensibilizzazione degli interessi appena citati.

Inizia con il sistema integrato di distribuzione idrica lo “Stato dell’Ambiente 2015 a Monte San Giovanni Campano”. Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale abroga la legge Galli e ridefinisce il servizio pubblico integrato come “costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, e deve essere gestito secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie.”
Lo stato dell’acquedotto è in condizioni miserevoli come sono stati lasciati al degrado gli spazi in cui insistono i serbatoi di deposito per l’acqua. Le falle dell’acquedotto sono molteplici e le segnalazioni effettuate sia da privati Cittadini che dalla nostra Associazione sono state così tante che hanno cozzato con l’ordinanza emanata dal Comune su richiesta di Acea riguardante lo spreco dell’acqua pubblica da parte dei Cittadini per un fantomatico uso improprio della risorsa idrica. Circostanza che è cozzata anche contro la realtà inconfutabile descritta dalla Polizia Locale che ha ammesso di non aver elevato nessuna contravvenzione per l’uso improprio dell’acqua potabile. Il razionamento imposto alla cittadinanza travisato come una sorta di turnazione non è più accettabile perché nulla è cambiato da 68 anni a questa parte. Per questi motivi viene specificato il concetto di razionamento: “In tempo di guerra o in circostanze di emergenza c’è la limitazione degli acquisti e dei consumi tramite una distribuzione controllata dei generi di prima necessità.”
Di fatto la turnazione contraddice anche il decantato uso sostenibile delle risorse idriche in quanto per ammissione diretta della società commerciale che distribuisce l’acqua potabile c’è carenza di acqua ed è quindi palese che la Natura non ha la possibilità di seguire i ritmi della distribuzione nel  ciclo di produzione del prezioso liquido.
Per quanto riguarda l’economicità del servizio integrato di distribuzione idrica sono sotto gli occhi di tutti le proteste per l’estrema onerosità che hanno prodotto grave risentimento nella popolazione che si era espressa in un referendum per evitare qualsiasi forma di privatizzazione.
Lo stato della depurazione non lascia scampo e le tre infrazioni comminate dall’Unione Europea con le due condanne della Corte di Giustizia Europea riguardano in modo particolare Monte San Giovanni Campano in quanto citato nominalmente. Nonostante ciò la depurazione delle acque oltre ad essere insufficiente presenta problemi tali da far accapponare la pelle come ad esempio la situazione che è stata creata presso il depuratore di Pantanelle dove l’acqua ha impantanato il terreno di un’azienda agricola inquinandolo. La sparizione completa del depuratore intercomunale che doveva essere realizzato sempre a Pantanelle ha creato ilarità per il botta e risposta sulla stampa tra un consigliere Comunale di Monte San Giovanni Campano e l’ex Commissario della Provincia di Frosinone che lo dichiarò smarrito e ancora… il progetto in itinere per l’adeguamento del depuratore di Fontana Magna che lascia interdetti. Le denunce inviate alla Procura della Repubblica di Frosinone, gli interventi del Corpo Forestale dello Stato e quelli dell’Arpa Lazio completano il quadro di una situazione che si definisce catastrofica per l’Ambiente.
Il sistema fognario oltre ad essere incompleto presenta falle che di volta in volta vengono riparate con lavori d’urgenza affidati a ditte aliene al territorio e alle sue necessità che talvolta sono sfociate in forme di protesta se non addirittura con la denuncia all’Autorità Giudiziaria.

Corsi d’acqua

I corsi d’acqua sono lasciati in stato di abbandono e sono diventati ricettacolo di immondizie, luogo di svago per il fuoristrada e luoghi di scarico abusivo di fogne e materiale edile di risulta.

Fare Verde con nota protocollata ha chiesto appuntamento a tutti i Sindaci dei Comuni interessati dal torrente Amaseno, con il Presidente della Provincia di Frosinone, con il Comandante della Polizia Provinciale e con il responsabile dei Carabinieri del NOE per capire lo stato di salute del corso d’acqua e le azioni da intraprendere.
E’ da ricordare la bonifica totale dai rifiuti della riva del fiume Liri in località Falzarago organizzata da Fare Verde che è stata realizzata entro i 150 metri dalle acque del fiume Liri.
Le sorgenti di superficie non sono potabili eccezion fatta per Fontana Canale che non presenta la lapide marmorea con la scritta “Acqua non potabile”. Questa situazione è a dir poco incresciosa in quanto il Comune con apposita convenzione ha previsto l’installazione delle famose “baracche per la distribuzione dell’acqua potabile a pagamento” mentre sono state completamente ignorate le sorgenti come risorse idriche che la Natura fornisce in modo gratuito e sostenibile.
Per tutto quanto menzionato nello Stato delle acque la nostra Associazione oltre ad aver esternato le proprie doglianze pubblicamente sulla stampa cartacea e online nei casi più gravi ha presentato esposti e denuncia all’Autorità Giudiziaria soprattutto dopo le minacce e le intimidazioni ricevute.


Terra

Nonostante l’approvazione del Piano di emergenza per la Protezione Civile la situazione resta drammatica per le frane che sono presenti sul territorio. La cementificazione eccessiva, la presenza di una grande rete stradale impermeabilizzata, la mancanza di un programma per il rallentamento delle acque piovane e le pratiche agricole molto approssimative hanno velocizzato le acque piovane che contribuiscono fattivamente a produrre piccoli e grandi eventi franosi sul territorio specialmente durante il periodo autunnale e primaverile e nonostante ciò si continua a pavimentare  e cementificare senza regimentare adeguatamente le acque pluviali.
Il territorio ha subito lo sfruttamento tramite le cave di breccia che sono rimaste in sospeso per il loro ripristino ambientale. Di fatto è poco incisiva l’azione di tutela del profilo paesaggistico che ha già subito un degrado importante anche in aree di sicuro interesse per il turismo sostenibile.
Da tempo memorabile le tematiche ambientali sono rimaste senza un progetto serio in previsione di uno sviluppo armonico ed eco sostenibile del nostro Comune pur essendo parte integrante  delle aree ZPS (Zona di Protezione Speciale) dichiarate protette dall’UE e riconosciute aree Parco dallo Stato. L’Ente Comune si è dotato del PRG dopo che il territorio di Monte San Giovanni Campano è stato devastato dal proliferare di immobili, palazzine in ordine sparso, senza che sia stata prevista qualsiasi forma di impostazione, come se un gigante li avesse buttati a caso.
Il disastro presente, estraneo al Piano Regolatore , ha coinvolto il Comune che ha addirittura chiesto un finanziamento alla Regione Lazio per modificare il neonato Piano Regolatore ritenuto già obsoleto. Questo è uno  degli aspetti che aggiunto agli altri con il tempo hanno degenerato il nostro habitat aggravando la comunità con spese che di certo si poteva risparmiare con la miriade di impianti fognari, labirintiche linee per l’acqua potabile e vere ragnatele aeree di cavi elettrici.

Rifiuti
Nonostante l’nfrazione UE con relativa condanna derivante dalla Causa – C 135/2005 per la cattiva gestione dei rifiuti e le discariche va messo in evidenza che la raccolta dei rifiuti non è mai risultata chiara agli utenti per la mancanza di una informazione seria al riguardo. Allo stato le bollette risultano complicate nella lettura , immancabilmente ci sono disguidi e al costante aumento del denaro dovuto come contributo Tares dapprima e Tari ora NON corrispondono l’aumento del servizio e tanto meno ci sono benefici economici per i Cittadini e per l’Ambiente che sono deficitari della tanto annunciata isola ecologica e del regolamento per la raccolta differenziata. Puntualmente si è verificato che la raccolta differenziata non ha apportato benefici al cittadino che non vede decurtata nessuna voce sulla tassa e solo il ricalcolo del conferito alla SAF realizzato dalla scrivente Associazione permetterà la restituzione di una piccola quota ai Cittadini come hanno deciso in Consiglio Comunale. Per quanto riguarda la discarica di Monte Castellone la posizione di Fare Verde è precisa: Non si ritiene sufficiente l’intervento di caratterizzazione e messa in sicurezza della discarica. I rifiuti debbono essere tolti totalmente anche perchè la protezione giàpresenta scollamenti.

Boschi
Dopo TRE anni che il Comune ha provato con tutte le sue forze a tagliare i boschi e dopo tre anni che le associazioni Ambientaliste di Monte San Giovanni Campano hanno fanno finta che il fatto non le riguardasse (eccezion fatta per Fare Verde unica a presentare opposizione) sono stati abbandonati finalmente i progetti di taglio silvano alla Pineta della Bagnara vista l’opposizione feroce di Fare Verde. Il Comune non ha fatto nessuna opposizione al progetto di taglio silvano presentato dalla XII Comunità Montana per il taglio dei boschi in quota che andrà a disturbare l’habitat degli animali stanziali tra cui anche l’orso definito in modo strano “di passaggio”. La spiegazione a tutto questo è semplice e logica e si vuole spiegare il perchè non ci sono voci di protesta: le associazioni locali vedono il territorio come luogo di sfruttamento  e alcune di loro presentano nel loro direttivo amici e parenti dei politici locali che hanno bisogno disilenzio, di  consenso e di assenso quando presentano progetti mirati per tagliare boschi o  ipotizzano altro tipo di sfruttamento tanto per non avere contrasto pubblico nelle loro strane scelte politiche.


ETERNIT 
Si arriva poi alla nota dolente che diventa inquietante per la nostra frazione dell’Anitrella che tra pochi anni sarà martire dell’Ambiente. Ci sono tanti metri quadrati di eternit in bella vista e abbandonati a se stessi nel pieno centro abitato della frazione  anche se la situazione è migliorata rispetto allo scorso anno perché un PRIVATO ha bonificato il tetto di pertinenza dell’ex cartiera . Nessuno muove un solo dito o pensa di muoverlo eppure tutti sono consapevoli che è solo questione di tempo all’inevitabile appalesarsi del cancro che è indotto dall’amianto contenuto nell’eternit come da diretta indicazione del Ministero della Salute. Altri siti con eternit sono presenti nelle località: Fontana Murata, Porrino, Paglia, La Lucca, Ara Jetta e in piccole quantità un pò su tutto il territorio. Certo è che questo intervento può essere interpretato come una denuncia ma in effetti non rappresenta tutta la realtà che è ben più drammatica; vuole essere un piccolo riassunto delle cose più grandi che sicuramente gravano sui Cittadini di Monte San Giovanni Campano (compresi quelli che sono nel grembo materno) e quelli non ancora concepiti ma che di sicuro NON rappresentano NESSUN problema per le associazioni locali e tanto meno per i politici che vedono l’Ambiente solo come la maggiore spesa da affrontare nel bilancio.

Trasporti 
I trasporti pubblici e scolastici non hanno nessuna sostenibilità e i mezzi non sono adeguati alle più recenti normative anti inquinamento che vengono espresse con la sigla Euro 5 . La Pubblica Amministrazione NON  usa mezzi   che utilizzano carburante alternativo al gasolio da autotrazione o alla benzina e non sono previsti automezzi a zero emissioni di nessun tipo.

Opere Pubbliche
Le opere pubbliche in esecuzione comprese quelle in abbandono non presentano nessun aspetto sostenibile e almeno una volta c’è stata addirittura la dichiarazione pubblica da parte delle Istituzioni per l’ INUTILITA’ di una di esse. Per nessuna di esse sono previsti impianti per lo stoccaggio e utilizzo delle acque piovane, per nessuna opera pubblica è prevista la produzione di energia alternativa e in nessuna opera è stata utilizzata la bioedilizia o altro modo di costruire innovativo. Certo è che Fare Verde non può fare a meno di tacere sul parcheggio S. Giusta che è fermo nella sua realizzazione principalmente perchè privo di accesso pedonale che allo stato ha visto la realizzazione di una passerella in calcestruzzo che si ferma contro un muro.

Pubblica Illuminazione

La pubblica illuminazione esistente sul territorio impostata sul risparmio energetico con l’installazione di punti luce a led ha subito il ritorno al passato e di fatto la pubblica illuminazione è diventata mista con presenza di punti per la pubblica illuminazione con lampade ad incandescenza e lampade a  led. Di fatto è stato sconvolto il progetto dedicato al risparmio energetico e alla riduzione  dell’inquinamento ottico. Il rapporto tra il  numero dei pali della pubblica illuminazione  installati rispetto alla popolazione residente  supera quello della città di New York e ascoltate le  dichiarazioni rese nelle Assise Pubbliche ci sarà un ulteriore aumento perchè è prevista l’installazione di tanti nuovi punti luce (i famosi pali).

Randagismo

Il fenomeno del randagismo è stato affrontato con le seguenti modalità: Deportazione e reclusione. La pubblica Amministrazione invece di dotarsi del canile pubblico e di curare l’adozione dei cani vaganti ha deportato i cani vaganti in altri Comuni recludendoli nei canili e pagandone la retta. Un nostro cane ex vagante ed ergastolano è detenuto dopo la sua deportazione in Abruzzo presso un canile sito a ridosso degli Appennini . Fare Verde aveva proposto il baratto Amministrativo per l’adozione incentivata dei cani randagi già in vigore presso altri Comuni più sensibili ma in modo sibillino non ha ricevuto neppure risposta forse perchè ritenuta NON degna di considerazione.

Energia Alternativa.
La produzione di energia alternativa è affidata al fotovoltaico che procura risparmio infimo rispetto alla spesa sopportata per l’energia fossile. I fondi necessari per ampliare tali formi di energia alternativa sono stati persi nonostante lo stanziamento della Regione Lazio per un mero errore burocratico fatto negli Uffici Comunali. Non si può fare a meno di dire che da tanti anni le famiglie hanno abbandonato il riscaldamento a gasolio, perchè ritenuto troppo oneroso per il costo dell’idrocarburo, ma siccome è inscindibile il binomio Pubblica Amministrazione con le spese esagerate è andato avanti  il riscaldamento, di alcune strutture pubbliche, alimentato a gasolio senza badare al vile denaro. A nessuno degli Uffici è passato per la mente che ci sono caldaie cogeneratirici che vanno a gas Metano che oltre a produrre calore producono energia elettrica. Esse procurerebbero sostanziale risparmio energetico e in denaro con tempi di ammortamento ristretti. Tutte le proposte per la produzione di energia alternative presentate da Fare Verde ,fatte pubblicamente, protocollate, discusse in incontri che hanno visto addirittura la presenza dell’Università degli Studi La Sapienza sono state semplicemente ignorate dagli immensi politici locali.

Le note positive sullo stato dell’Ambiente 2015

La pesante crisi economica ancora evidente sul territorio non ha permesso investimenti significativi sul territorio di tipo produttivo con la conseguente eliminazione di qualsiasi forma di inquinamento nell’immediato futuro. Il numero dei siti di abbandono rifiuti è in netta diminuzione come è in aumento la percentuale della raccolta differenziata ma senza beneficio economico per i contribuenti.
Rispetto agli anni passati c’è un ritorno all’agricoltura ma il notevole salto generazionale che ha procurato assenze tra gli agricoltori procurerà benefici solo nel futuro perché gli operatori dediti alle coltivazioni che hanno restituito le braccia all’agricoltura stanno imparando le pratiche agricole che erano cadute nell’oblio pagandone direttamente le conseguenze per mancanza di informazione e prevenzione.
Gli interventi di manutenzione sul territorio sono diventati più frequenti anche se realizzati con modalità strane legate alle festività, ad eventi nefasti (decessi) o dietro pressanti segnalazioni. Si tratta di interventi manutentivi connessi al decoro urbano che esulano da qualsiasi programmazione che a onor del vero ci sono seppur dislocati in modalità strana.
Per il resto che è in sospeso e per quello che non si è fatto e per quello che è stato omesso si propone un pellegrinaggio in Terra Santa per chiedere una grossa Grazia per questo posto disgraziato ma solo dopo che tutti i problemi Ambientali saranno risolti con la pulizia, programmata tra Comune e le sue  associazioni, della via Benedicti. 

Le attività di Fare Verde per l’Ambiente nell’interesse collettivo sul territorio di Monte San Giovanni Campano ed extra territoriali.

Oltre 1100 giorni di prevenzione agli incendi per il verde pubblico attuata con tutte le modalità possibili.( azione in attuazione costante)

Ricalcolo della spesa per il conferimento alla SAF e restituzione del denaro alle famiglie da Gennaio 2016 (risolto)

Attuazione di due giornate ecologiche sul territorio: 1) Bonifica totale di Falzarago; 2) Pulizia di via S. Giusta con opera di sostituzione da parte dei privati di alcune parti di recinzione per migliorare il decoro.

Pubblicità capillare all’attuazione della Raccolta Differenziata sui giornali, online e alle famiglie. Segnalazione di oltre 30 siti di abbandono di rifiuti (tutti risolti). Pulizia profonda dell’Area Verde di Colle Cipullo (due volte) nell’ambito dell’iniziativa Nazionale di Fare Verde (Dove passano i nuovi Barbari)

Segnalazioni (risolte) per le perdite dall’acquedotto municipale (oltre 20) Riparazione della torretta incastonata nelle mure storiche del Capoluogo in via S. Giusta ottenuta con pressanti richieste a tutte le Istituzioni compreso gli uffici del Genio Civile.

Tre giorni di Free Energy nell’ambito dell’iniziativa Energy Tour di Fare Verde.

Prima gionata ecologica Mare d’Inverno a Fondi Dune di Capratica 

Seconda giornata ecologica Clean Up Europe a Fondi Dune di Capratica Sito di Interesse Comunitario.

Liberazione di due cavalli ammanettati e lotta serrata alla caccia selettiva del Capriolo.

Partecipazione al Comitato per la realizzazione del Parco dei Monti Ernici

Difesa acerrima contro i tagli proposti in modo “strano” alla Pineta della Bagnara (Risolto) 

Opposizione al taglio dei boschi in quota (azione in itinere)