Cna Frosinone rilancia i suggerimenti fatti a livello nazionale dal segretario generale.
‘Compiute e ragionevoli proposte per garantire la riapertura delle attività economiche all’insegna della responsabilità – spiega la nota – Per farsi trovare preparati, aggiornati ed equipaggiati per la ripartenza. Lo definisce “un dovere” Sergio Silvestrini, segretario generale CNA, che scrive al Comitato Tecnico Scientifico. E in una lettera indirizzata al coordinatore Agostino Miozzo, chiede un incontro per presentare delle proposte, a integrazione delle “linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative“. Silvestrini ricorda come la confederazione abbia già partecipato a tutti i livelli (nazionale, regionale, territoriale) alla stesura dei protocolli per garantire la salute e la sicurezza di lavoratori e imprenditori dal possibile contagio da Covid-19.
Il piano vaccinale unico antidoto
La pandemia scatenata dal diffondersi del Covid-19, ricorda Silvestrini, “ha innescato una funesta spirale. Il relativo costo, prima ancora che sul versante della tenuta delle finanze pubbliche e della assicurazione per le prospettive di sviluppo, è rovinoso in termini di vite umane”. Silvestrini ricorda quindi come il piano vaccinale rappresenti “l’unico vero antidoto alla crisi in atto” e riconosce alle autorità italiane l’impegno e la serietà per implementare gli sforzi in questo senso. “Inutile dire – aggiunge Silvestrini- che, per il mondo dell’impresa, il buon esito della detta azione risulta decisivo”.
Salute caposaldo dell’agire economico
“Il momento è cruciale: il futuro dell’Italia transita da qui. Precondizione per uno strutturato rilancio del tessuto economico-sociale del Paese non può che essere, allora, il definitivo superamento della pandemia. La salute è strumento di tutela dell’integrità psicofisica, oltreché che diritto fondamentale del singolo individuo. In parallelo, configura un interesse per l’intera collettività e rappresenta così un caposaldo costitutivo dell’agire economico. Per meglio dire, un valore primario del fare impresa – aggiunge Silvestrini. Che ricorda alcuni settori di attività pesantemente colpiti dalla pandemia, come le imprese operanti nel contesto di cerimonie (es. matrimoni) e dell’organizzazione di eventi. “Più in generale, nell’ambito della ristorazione, le cui attività risultano a diverso titolo assoggettate ai provvedimenti restrittivi in essere” rammenta Silvestrini.
Per la ristorazione e la filiera degli eventi
“Sin d’ora, è opportuno, pertanto, che si gettino le basi per una ripartenza in sicurezza di tutta la filiera degli eventi e della ristorazione, composta da un articolato sistema di micro e piccole imprese che la nostra Confederazione – con oltre 620mila associati – in larga parte rappresenta”.
Silvestrini auspica quindi “che possa essere fissato un incontro, utile a rappresentarvi i nostri suggerimenti ed idee, a supplemento degli indirizzi vigenti”.