SANITA'

COVID – LA ASL: IN CIOCIARIA IL 15% NON ANCORA PROTETTO

All’incremento del numero dei positivi riscontrato negli ultimi giorni si affianca, purtroppo, quello dei decessi. Diverse le vittime registrate in provincia, persone con patologie pregresse e con una caratteristica comune: non erano vaccinati. Sul territorio frusinate il 15% della popolazione non si è ancora protetto e, per loro, il rischio di riportare gravi conseguenze è altissimo. Chi non si vaccina mette in pericolo non solo sé stesso ma, occorre ricordarlo, anche chi gli è a fianco.

Il 16,8% della fascia d’età 40-49 ed il 15,3% della fascia 50-59, non ha ancora ricevuto la prima dose di vaccino, così come il 13% della fascia che va dai 60 ai 69. Circa il 10% dai 70 anni in avanti. Sono soprattutto le fasce più anziane ad essere in pericolo: in molti non possono ricevere il vaccino a causa di patologie in corso per cui risulta fondamentale creare attorno a loro una barriera protettiva che solo grazie alla vaccinazione di massa può rilevarsi efficace.

L’esempio lo forniscono i giovani: nella fascia d’età 12-15 solo il 3,4% non ha ricevuto il vaccino, mentre continua a gonfie vele la campagna per i bambini dai 5 agli 11 anni. Lo dimostrano i dati delle prenotazioni che giornalmente vengono ricevute dal sistema della Regione Lazio. L’importanza della vaccinazione dei giovanissimi è ribadita dai dati di oggi: su 188 positivi 55 sono minori, e su 2087 positivi “attivi”, isolati a casa, i minori sono 546 (il 26%).

Alla vaccinazione vanno affiancate necessariamente le misure di prevenzione primaria (distanziamento, astensione dal frequentare luoghi affollati, utilizzo di mascherine, frequente igiene delle mani) che consenta di limitare il rischio di contagio e aiuti quindi il personale sanitario nel proprio difficile compito. A questo proposito stride quanto accaduto nelle scorse ore. Dalla stampa, infatti, si è appreso di positivi che hanno violato l’isolamento imposto dall’Asl e sono stati scoperti dalle Forze dell’Ordine fuori dalle proprie abitazioni. Condotte queste che mettono a rischio il lavoro dei professionisti impegnati da due anni senza sosta a combattere il Covid. Un lavoro costante e meticoloso per proteggere la popolazione e limitare i danni alla salute pubblica. L’appello ai positivi è quello di rispettare le disposizioni e a coloro che sono a conoscenza di essere stati in contatto con loro di autoisolarsi in attesa dei risultati dei test.