Dal consigliere provinciale Gianluca Quadrini, riceviamo e pubblichiamo:
Chi pensa di liquidare la pratica dei Consorzi di bonifica ciociari con un semplice tratto di penna si sbaglia di grosso. La mera soppressione di gran parte dei Consorzi finirebbe, infatti, per aggravare ancor più lo stato di salute – per la verità pessimo – dell’agricoltura ciociara e dell’indotto stesso, senza parlare poi del monitoraggio costante del territorio contro il dissesto idrogeologico.
Vanno molto di moda, oramai, condurre scelte politiche solo sulla base di semplici calcoli meramente ragionieristici. Questo accade nel Paese, e sembra che capiti anche in Regione Lazio. Calcoli ragionieristici alla stregua dei quali l’azione volta a migliorare le performance di gestione viene spesse volte sostituita da misure illogiche e drastiche che producono il solo risultato di aumentare i costi per la collettività ed incrementare la anarchia nella gestione di funzioni e competenze di straordinaria importanza.
Beninteso, nessuno vuole nascondere che la gestione dei Consorzi di bonifica debba essere improntata a maggiore efficienza riducendo, ove possibile, i relativi costi di gestione. Ma vogliamo veramente credere forse che il problema della bonifica frusinate si risolva con la soppressione ed il drastico ridimensionamento degli Enti? E come la mettiamo con la conseguente nomina di vari commissari liquidatori che ovviamente sono destinati ad essere lautamente remunerati?
Tutti coloro che vivono e conoscono l’agricoltura (quella vera e non solo “sulla carta”) sanno bene che i problemi sono di diversa natura.
I problemi sono costituiti da una dotazione infrastrutturale vetusta che necessita di interventi straordinari di manutenzione e, conseguentemente, di ingenti investimenti. I problemi sono costituiti da sempre minori trasferimenti di risorse da parte della Regione Lazio ed alla conseguente impossibilità da parte dei Consorzi di fornire i servizi in favore degli agricoltori. I problemi, quelli veri, sono costituiti dalla assoluta marginalità della bonifica frusinate rispetto alle dinamiche amministrative nazionali e comunitarie che, invece, potrebbero e dovrebbero rappresentare un punto di riferimento costante. Sguarnire i territori di questi importanti presidi significare danneggiare l’agricoltura e le aziende agricole. Occorrerebbe invece riflettere sui veri problemi della bonifica. A cominciare dalla esigenza di una programmazione ed una progettazione maggiormente aderente ai bisogni dell’agricoltura e degli agricoltori. Occorrerebbe credere di più nella sinergia con gli altri enti territoriali. Occorrerebbe investire nell’immediato risorse per ridare ai Consorzi di bonifica l’importante ruolo che in passato hanno avuto. Occorrerebbe assicurare regolarità nei pagamenti delle spettanze alle maestranze e avviare oggi e non domani un percorso di formazione delle stesse alla luce della mutate esigenze. Agli agricoltori ciociari interessa avere l’acqua ed i servizi. E su questi temi, inspiegabilmente, il dibattito politico – istituzionale è di fatto colposamente silente. Senza poi parlare dei dissesti idrogeologici che ci sono continuamente perché, nonostante il grande lavoro dei consorzi di bonifica, non si riesce a monitorare ai fini della sicurezza attraverso interventi mirati e garantiti, la percorribilità di tutti i letti dei vari corsi d’acqua al fine di scongiurare movimenti franosi o altro.
Nella qualità di Consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo e dei Consorzi di Bonifica, profonderò ogni sforzo per fermare eventuali sconvolgimenti istituzionali nell’assetto degli stessi Consorzi che non siano legati a logiche di efficienza e di maggiore attenzione nei riguardi degli agricoltori e più in generale del territorio. Lo farò con coscienza e consapevolezza, avendo conosciuto da vicino – per quanto concerne il territorio della provincia di Frosinone – la buona volontà e la predisposizione a fare bene dei loro Presidenti e degli organi di governo e gestione. E con loro la Provincia di Frosinone, su mia iniziativa, ha intenzione di avviare coraggiosamente un percorso di collaborazione che porterà nel breve periodo a realizzare alcuni importanti interventi sul territorio di carattere manutentivo.
La Ciociaria tutta non ha bisogno di un altra “bella infornata” di Commissari (ce ne sono e ce ne sono stati già abbastanza, vedasi il Consorzio degli Aurunci ancora in piedi da anni, con il compito di liquidare i già soppressi Consorzi).