24/07/12 – Via libera a maggioranza, dal Consiglio regionale del Lazio presieduto Mario Abbuzzese, al “Piano regionale triennale degli interventi per il diritto agli studi universitari 2011-2013“.
Si tratta – come sottolineato dall’assessore all’Istruzione Gabriella Sentinelli in una precedente seduta – del primo documento programmatico sugli interventi nel settore del diritto agli studi universitari di cui si dota la Regione. Fermo restando il rinvio ai singoli piani annuali di attuazione, il Piano triennale individua e definisce gli obiettivi di carattere generale e le risorse destinate alle iniziative, alle prestazioni e ai servizi previsti dalla legge regionale in materia di diritto agli studi universitari (7/2008).
Tra le principali novità introdotte: la messa a regime dell’anagrafe unica dello studente (per mettere in rete le banche dati di tutte le università che hanno sede nel Lazio); la previsione di forme di collaborazione tra Laziodisu e Agenzia delle Entrate per sottoporre ad accertamento fiscale gli studenti assegnatari di borse di studio; l’adozione della ‘Carta dei servizi’ – che mira a definire la qualità delle prestazioni erogate attraverso una valutazione di soddisfazione espressa dallo studente – e la previsione di un controllo di gestione interna per Lazioadisu, finalizzato a razionalizzare ed ottimizzare le risorse.
Voto contrario è stato espresso dal vicepresidente della commissione Scuola Fabio Nobile(Fds) e dal consigliere Giulia Rodano (Idv). Entrambi hanno evidenziato come l’approvazione del testo risulti tardiva rispetto al periodo di riferimento (triennio 2011-2013) e non corrisponda più al contesto economico-finanziario esistente al momento in cui la sua discussione era iniziata. Nobile ha inoltre contestato il restringimento dei criteri per l’assegnazione delle borse di studio ed il mantenimento delle convenzioni con le università non statali, mentre Rodano ha sottolineato che nell’elaborazione del documento non si è voluto tener conto della peculiarità del sistema universitario del Lazio, che rappresenta anche “una fonte di PIL”.
Il consigliere Marco Di Stefano (Pd) invece, pur definendo complessivamente accettabile il documento, si è astenuto dal voto perché – a suo dire – “si discute ad agosto un piano che ha perso almeno il 50% della sua valenza” e perché la Regione non ha stabilito l’importo delle tasse universitarie nei termini imposti dal decreto legislativo 68/2012 (che rivede l’intera normativa in materia), così creando una disuguaglianza tra studenti con maggiori e minori possibilità economiche. Le stesse considerazioni del consigliere Di Stefano sono state invece poste alla base di un voto di contrarietà da parte del capogruppo della Lista Civica cittadini/eGiuseppe Celli.
Il Piano in sintesi
Si prevede il potenziamento dello strumento della ‘Carta dello studente‘ – un badge elettronico su cui versare gli importi relativi alle borse di studio ed utilizzabile in tutte le sedi di Laziodisu e delle Adisu territoriali – oltre all’attivazione di sinergie con la Carta giovani, finalizzate a razionalizzare l’offerta dei servizi e a dotare gli studenti di un maggiore numero di agevolazioni.
Per quanto riguarda la concessione delle borse di studio, nel Piano si legge che in considerazione della riduzione delle risorse disponibili “appare più realistico razionalizzare il numero dei vincitori individuando elementi di condizioni economiche e di merito più rispondenti alle potenzialità effettive del sistema regionale”. Si introduce, inoltre, la possibilità di attivare forme di collaborazione tra Laziodisu e Agenzia delle Entrate per sottoporre ad accertamento fiscale gli studenti assegnatari delle borse di studio.
Per quanto attiene, invece, a residenze universitarie e posti alloggio, si prevede il potenziamento dell’Agenzia degli affitti (che ha il compito di mettere in contatto studenti e proprietari degli immobili) e si introduce la possibilità di ‘mettere a reddito’ gli alloggi disponibili, dandoli in uso a condizioni in linea con i valori di mercato. Il Piano contiene, poi, la previsione di una più incisiva politica di responsabilizzazione degli studenti circa le spese di manutenzione e la possibilità di disporre accertamenti sulle motivazioni del mancato utilizzo degli alloggi assegnati. Nell’ambito delle iniziative dirette ad incrementare l’offerta di alloggi si prevede, infine, l’attivazione del sistema di accreditamento di nuclei residenziali per studenti collocati presso appartamenti di civile abitazione (atraverso la costituzione di un apposito registro di enti pubblici e privati senza scopo di lucro con esperienza nel settore), nonché l’istituzione di una tabella di irferimento per l’equo canone locatizio da applicare agli studenti.
Nel corso della seduta sono stati approvati anche alcuni emendamenti proposti dall’opposizione, di cui due – in particolare – relativi a residenze ed alloggi universitari: il primo (promosso dall’Idv) prevede che Laziodisu e Adisu nell’assegnazione dei posti alloggio tengano conto della vicinanza all’ateneo frequentato, il secondo (Sel) autorizza l’eventuale realizzazione di residenze universitarie da parte di soggetti privati solo su aree a destinazione residenziale. Approvato anche un emendamento di Giunta relativo all’attivazione di convenzioni con le università telematiche. L’assessore ha infine accolto sotto forma di raccomandazione la proposta di Nobile di applicare un’aliquota progressiva alla tassa regionale e quella di Rodano di prevedere modalità di intervento sulle università “per garantire un numero di almeno 7 appelli nel periodo gennaio-luglio di ogni anno accademico per gli studenti aventi diritto ai benefici di Laziodisu”.