Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare a gli arresti
domiciliari e sequestri nei confronti di altrettante persone fisiche (imprenditori e commercialisti) e di tre società.
L’indagine del Nucleo Polizia Tributaria di Roma ha preso avvio da una segnalazione inviata alla locale Procura della Repubblica dalla D.G. Connect della Commissione Europea, a seguito di una indagine interna dell’OLAF, l’Ufficio europeo per la Lotta Antifrode.
Gli accertamenti hanno permesso di fare luce su una complessa frode ai danni del bilancio dell’Unione Europea,
perpetrato da tre società (di cui una di diritto rumeno), finalizzato a drenare risorse finanziarie pari ad oltre 1,5 milioni di euro, stanziate nell’ambito di nove progetti comunitari.
Tali progetti consistevano nella consulenza aziendale e gestionale, rivolta a soggetti operanti in Europa nei settori dell’inclusione sociale e della sanità, al fine di favorirne la partecipazione alle attività nazionali ed internazionali.
Allo stato, le Fiamme Gialle hanno accertato condotte fraudolente, perpetrate attraverso l’utilizzo di documentazione fiscale falsa predisposta allo scopo dai titolari di uno studio commercialistico di Roma e l’impiego di “prestanomi”che risultavano fittiziamente “consulenti” ed “esperti” nelle attività finanziate con le risorse comunitarie, tutti destinatari di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Sono stati, altresì, sottoposti a sequestro preventivo conti correnti bancari, beni mobili e immobili fino alla concorrenza dell’importo finanziato, nella disponibilità dei soggetti indagati e delle società coinvolte nel sistema criminoso per oltre 1,5milioni di euro.
L’operazione si inserisce nel più ampio contesto delle attività repressive svolte dalla Guardia di Finanza e dall’Autorità Giudiziaria capitolina a tutela delle uscite del bilancio dell’Unione Europea e
dello Stato italiano.