È stato firmato nell’ambito della premiazione degli Oscar Green di Coldiretti Lazio al Circo Massimo, il protocollo d’Intesa tra la Re.N.Is.A, Rete Nazionale Istituti Agrari e Coldiretti, volto a favorire e migliorare il rapido inserimento dei giovani nel mondo del lavoro nel settore agricolo e agroalimentare.
A sottoscrivere l’accorso la dirigente dell’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni, Patrizia Marini, che è anche la presidente della Rete Nazionale Istituti Agrari ed Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, alla presenza del suo vice alla guida della federazione del Lazio, David Granieri.
Un rete, quella della Renisa, che conta 190 istituti in tutta Italia. “Attraverso questo protocollo d’intesa – spiega la presidente Marini – si avvieranno dei progetti formativi per gli studenti presso le aziende agricole di Coldiretti. Verrà creata una rete di informazione e formazione. Insieme attiveremo una serie di iniziative a carattere locale e nazionale. Non ci occuperemo solo della formazione, ma andremo anche a creare le competenze trasversali così importanti in un’agricoltura che si innova continuamente”. La presidente Marini ha poi rivolto un appello ai Giovani di Coldiretti. “Vi chiedo di metterci il cuore – prosegue – e di fare in modo che i nostri ragazzi si avvicinino sempre di più alla vostra professione”.
L’accento è stato posto poi sull’importanza dell’orientamento scolastico. “Riteniamo che la formazione sia di fondamentale importanza – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri -. Per troppi anni abbiamo pensato che iniziasse dal periodo universitario, trascurando invece gli istituti tecnici, il liceo o le scuole medie. La formazione è importante perché abbiamo bisogno di avere delle professionalità all’interno delle nostre imprese, che sappiano utilizzare quelli che sono gli strumenti che saranno sempre di più all’avanguardia, non solo per quanto riguarda l’agricoltura di precisione, ma anche nell’utilizzo dei dati che ci consentono di dare delle informazioni ai cittadini e ai consumatori sui nostri prodotti”. Il riferimento è all’utilizzo del Qr Code, della blockchain che consente attraverso il cellulare di comunicare i vari passaggi della filiera che hanno portato alla realizzazione del prodotto.
“Comunicare correttamente – conclude il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – rappresenta una prima forma di lotta all’Italian sounding, perché tramite quelli che sono gli strumenti, anche di tipo tecnologico che avremo a disposizione, potremo dare le corrette informazioni. Ecco perché abbiamo bisogno di giovani che siano formati e grazie a questo protocollo, daremo delle possibilità a chi vorrà intraprendere questo percorso. L’agroalimentare italiano rappresenta una grandissima opportunità”.