Accolta la proposta di Coldiretti relativa all’aumento di 4 centesimi del prezzo minimo del latte alla stalla in Italia, senza che vi sia un impatto sui consumatori. A comunicarlo è il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, a margine del protocollo di intesa firmato dall’intera filiera al tavolo convocato dal ministro Stefano Patuanelli sulla crisi del latte, su sollecitazione della Coldiretti e che viene ora istituzionalizzato.
“È una battaglia che portiamo avanti da tempo – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – ed è stata accolta con un grande atto di responsabilità. Questa intesa salva 26 mila stalle italiane. Un settore che solo nel Lazio offre lavoro ad oltre 20 mila dipendenti. Aziende che nel corso dell’anno 2021 hanno dovuto subire un rilevante aumento dei costi di produzione con un rincaro delle materie prime e dei foraggi. Il rischio era di compromettere la produzione di prodotti di ottima qualità e preziosi per il nostro territorio come il latte fresco, di cui Roma e il Lazio sono tra i maggiori consumatori in Italia”.
Un protocollo che da un lato prevede l’impegno della Grande Distribuzione Organizzata e dall’altro quello delle imprese di trasformazione, incluse le cooperative.
“La Grande Distribuzione Organizzata – spiega Coldiretti – si impegna affinché si valorizzino e si incrementino gli acquisti di latte UHT, latte fresco, yogurt e formaggi freschi e semi stagionati, tutti da latte 100% italiano, riconoscendo un premio “emergenza stalle” che viene corrisposto alle imprese della trasformazione per poi essere riversato integralmente agli allevatori, sino a 3 centesimi di euro al litro di latte, con una soglia massima di intervento pari a 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa. Le imprese di trasformazione, incluse le cooperative, a loro volta si impegnano a riconoscere agli allevatori loro fornitori un premio aggiuntivo sino a 1 centesimo di euro al litro di latte entro la soglia fissata di 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa, per il latte conferito nella Regione Lombardia, parametro dal quale determinare le soglie di premio indicativo per il latte conferito nelle altre Regioni d’Italia, senza tuttavia andare a diminuire quanto già riconosciuto”.
Nei giorni scorsi Coldiretti Lazio aveva anche scritto alla Regione per chiedere l’anticipo dell’85% dei pagamenti relativi al “Benessere animale”, poi ottenuto. Un sostegno che consente di aiutare le aziende zootecniche, a fronte della crisi che stanno vivendo, non solo a causa dell’emergenza sanitaria, ma anche per le speculazione che ne sono nate e dell’aumento dei costi delle materie prime. Così come è stato più volte chiesto un prezzo equo per gli allevatori, appellandosi ad un senso di responsabilità dell’intera filiera. “Compensi che da troppo tempo sono al di sotto dei costi di produzione – conclude il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – grazie all’accordo appena firmato nella contrattualistica che regola i rapporti commerciali in essere sarà inserita la dicitura “Premio emergenza stalle”. All’applicazione dell’intesa deve seguire una adeguata campagna pubblica di sensibilizzazione sul consumo di latte e derivati e per la valorizzazione di una produzione nazionale che supera le 12 milioni di tonnellate all’anno. Si tratta di valorizzare la filiera lattiero-casearia nazionale, che esprime un valore di oltre 16 miliardi di euro, occupa oltre 100.000 persone e genera una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale nel Paese e che rappresenta, di fatto, il primo comparto dell’agroalimentare nazionale”.