Riceviamo e pubblichiamo:
Indirizzare la società verso la logica del profitto è una scelta politica.
Privatizzare i servizi avrebbe dovuto significare anche questo nella logica di certi partiti che hanno voluto che l’acqua diventasse un “luogo” di commercio.
Il risultato di questa visione del mondo è evidente.
Nel silenzio complice di questa amministrazione, infarcita di liberisti arrembanti, di destre pseudo sociali che nascondono malamente l’arroganza della sopraffazione, del fascismo malcelato e della semplificazione populista, verrà presto chiuso l’ultimo avamposto di frontiera nella lotta contro la spersonalizzazione del rapporto cittadino-istituzioni.
Con la chiusura del punto ACEA, che dovrebbe avvenire a breve, si intende procedere verso la forma più raffinata di deprivazione del diritto popolare: l’interlocuzione diretta del bisogno.
Si rende astratta la forma di oppressione economica, cioè non si consente più di individuare fisicamente l’origine della vessazione. In questo modo il cittadino viene condotto verso l’assuefazione impotente della condizione di suddito.
Nella geografia distorta del potere provinciale, nel quale Sora appare come una inebetita Cenerentola, altri personaggi tutelano i luoghi di appartenenza con opportunistica determinazione.
Cassino, Frosinone, pur non avendo il flusso di lavorazione del punto Acea di Sora verranno mantenuti come presidi di relazione sociale.
Certo, per interesse elettoralistico, certo.
Ma chi ne trarrà beneficio saranno i cittadini di quei luoghi.
Gli anziani, le persone che hanno difficoltà, che non saranno costretti, come già accade per la sanità, a migrare come derelitti per i luoghi privilegiati della provincia come accadrà ai sorani.
Quando i nostri cittadini saranno costretti ad affrontare ore di viaggio per poter discutere di una bolletta sbagliata, di un costo eccessivo da dover rateizzare allora capiranno che proteggere un territorio non significa dire sciocchezze in campagna elettorale.
Significa che per il benessere dei propri cittadini bisogna capire come risolvere i problemi e non fare demagogia di comodo.
E soprattutto che i lavoratori sono tutti uguali, e che una cooperativa che da anni svolge con impegno un compito difficile e da trincea va tutelata come risorsa cittadina.
I servi sciocchi di questa amministrazione che per anni hanno fatto dell’opposizione uno strumento esclusivamente comunicativo per la conquista del potere e non per il miglioramento della qualità di vita dei cittadini sono silenti.
Sono occupati, asserviti alle logiche di spartizione di potere che li hanno sempre fatti muovere con violenza e superficialità, per interessi solo personali.
Sora, 16 maggio 2017
Sinistra Unita Sora