Presso l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Sora sono in corso le trattative per la redazione di un nuovo regolamento edilizio volto a semplificare l’iter burocratico delle autorizzazioni e delle procedure edilizie per i cittadini e le imprese. A tale riguardo, l’Amministrazione si sta avvalendo delle competenze di un team di esperti in materia di archeologia, ambiente, urbanistica, geologia e agronomia, allo scopo di redigere un regolamento che risponda alle richieste di snellimento amministrativo provenienti dai cittadini stessi. Il provvedimento vedrà l’introduzione di diverse innovazioni orientate alla semplificazione amministrativa, nonché alla riduzione dei processi burocratici necessari per costruire presso il comune di Sora.
I regolamenti in materia di edilizia variano a seconda del comune in cui si costruisce, ed è pertanto buona norma informarsi circa i titoli abilitativi necessari per costruire recandosi presso gli uffici del comune di riferimento.
Per quanto riguarda la realizzazione di costruzioni quali verande, o pergolati per l’outdoor, vogliamo fornirvi delle indicazioni generali sull’installazione di una pergotenda, o la realizzazione di una veranda per chiudere il balcone di casa al fine di aiutarvi nell’individuazione delle norme generali per l’avvio corretto dei lavori, fino al completamento e alla pubblicazione ufficiale del nuovo regolamento edilizio relativo al comune di Sora.
Prima di entrare nei dettagli dell’argomento, vogliamo fare una breve parentesi sull’edilizia libera affinché i successivi paragrafi risultino più chiari possibile.
Edilizia libera: di che si tratta?
Il Testo Unico dell’edilizia annovera i seguenti interventi nella categoria dell’edilizia libera, ovvero di tutte quelle opere edilizie che si possono eseguire senza permessi o titoli abilitativi:
- interventi di manutenzione ordinaria
- interventi rivolti all’eliminazione di barriere architettoniche purché non comportino l’edificazione di strutture che alterino la sagoma dell’edificio quali rampe o ascensori esterniopere temporanee per attività di esplorazione del sottosuolo
Come chiudere il balcone con la veranda
Volete chiudere il balcone di casa e ricavare uno spazio da sfruttare tutto l’anno? La realizzazione di una veranda in terrazzo è la soluzione ideale per chiunque avesse l’esigenza di chiudere il perimetro del proprio balcone aumentando il volume abitabile dell’immobile. A seconda delle metodologie e dei materiali di realizzazione scelti, si potrà creare un ambiente esterno coibentato da poter sfruttare come meglio si crede. La costruzione di una veranda in balcone comporta necessariamente la variazione del volume abitabile dell’immobile, nonché della facciata esterna del palazzo. Sono proprio questi gli aspetti che richiedono la massima attenzione nella gestione dei progetti edilizi, al fine di evitare che l’opera venga considerata completamente o parzialmente difforme e dunque abusiva. In base a ciò che abbiamo detto in merito all’edilizia libera, risulta chiaro che la realizzazione di una veranda non può essere annoverata tra gli interventi di questo tipo poiché si tratta di una struttura fissa, la cui rimozione implica un intervento di demolizione vero e proprio. In più, alterando il volume dell’immobile, la costruzione di una veranda richiede l’aggiornamento della scheda catastale, nonché delle tabelle millesimali dello stabile. Ad oggi, per la creazione di una struttura del genere vi è l’obbligo di presentare la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) presso il comune di riferimento. La DIA altro non è che un documento redatto da un geometra, un ingegnere o un architetto, che includa gli aspetti tecnici relativi al progetto tra cui quello riguardante l’osservanza delle norme di sicurezza edilizie previste per la realizzazione della struttura.
Una volta consegnato il documento, il comune avrà 30 giorni di tempo per esaminare il progetto e presentare le eventuali obiezioni. Trascorsi 30 giorni senza comunicazioni da parte del comune, il titolare del progetto potrà avvalersi della regola del silenzio assenso e procedere con l’avvio dei lavori. Solitamente, il consenso da parte del comune avviene solo nel caso in cui vi sia una volumetria residua dell’immobile interessato, che consenta di creare un volume abitativo aggiuntivo nel rispetto dei parametri previsti dal regolamento edilizio e di igiene locali.
Nel caso l’immobile sorga in una zona soggetta a vincoli paesaggistici, o architettonici, sarà necessario rivolgersi alla sovraintendenza locale che fornirà le direttive in materia di materiali e colorazioni, dopo aver stabilito la fattibilità del progetto.
Come chiudere il balcone con la pergotenda
L’installazione di una pergotenda può rivelarsi la soluzione più vantaggiosa per la copertura di una zona esterna, poiché coniuga la comodità offerta da una veranda con il vantaggio di una copertura leggera e mobile, da considerarsi alla stregua di una pergola.
Sebbene l’installazione di una pergotenda non sia regolamentata da un’apposita normativa, la realizzazione di queste strutture rientra negli interventi di edilizia libera in moltissime regioni italiane. Il sito web www.pergotende.it offre degli interessanti approfondimenti in materia di permessi e normative e fornisce altresì le schede tecniche dettagliate dei vari modelli di pergotende.
A differenza della veranda, la pergotenda può essere realizzata senza la richiesta di permessi o titoli abilitativi: la natura amovibile della pergotenda, la configura nella categoria delle opere temporanee e pertinenti ad un immobile, che non alterano in alcun modo il volume abitativo di un edificio, né modificano la destinazione d’uso dell’ambiente coperto.
Chiaramente, prima di installare la pergotenda, sarà opportuno verificare l’eventuale esistenza di vincoli paesaggistici o architettonici, nonché quelli relativi al regolamento condominiale.
La pergotenda garantisce una copertura superiore priva di chiusure verticali laterali. Qualora si volesse ricavare uno spazio riparato anche lateralmente, sarà necessario dotare la pergotenda di un sistema di chiusure verticali come Ermetika: grazie all’installazione di pannelli in PVC è possibile chiudere il perimetro della pergotenda senza il ricorso ai permessi edilizi. Al contrario, qualora si optasse per delle chiusure verticali in vetro, la struttura perderebbe il carattere di precarietà e sarebbe da considerarsi come un’opera abusiva.
In conclusione, le differenze tra le pergotende e le verande sono importanti da valutare a seconda del proprio obiettivo: se la necessità è quella di ottimizzare gli spazi esterni con una copertura semplice e priva di iter burocratici, la pergotenda è la soluzione perfetta. Se invece l’obiettivo è quello di aumentare lo spazio abitabile dell’immobile, la veranda rappresenta la scelta migliore.