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CHE FINE HA FATTO LA SCUOLA COMUNALE DI MUSICA ‘R. VICINI’?

Dal Comitato della Scuola Comunale di Musica ‘R. Vicini’ riceviamo e pubblichiamo le seguenti dichiarazioni.

“Il comitato costituitosi tra genitori, professori e alunni della Scuola Comunale di Musica “R. Vicini” di Sora desiderano far emergere, nei confronti dell’opinione pubblica, e in particolare dei cittadini sorani, la spiacevole situazione che si sta creando a seguito della mancata attivazione dei corsi per il corrente anno scolastico.

Nonostante, infatti, le continue rassicurazioni pervenute da più parti dell’amministrazione comunale e le “sbandierate” promesse da tipica campagna elettorale da parte del Sindaco e dell’Assessore Petricca, giunti ormai agli inizi del mese di novembre ancora non risultano attivati i corsi della Scuola Comunale di Musica. E tutto ciò nonostante le famiglie confidino molto in questa istituzione che da un ventennio (costituita nel 1994) consente ai ragazzi sorani e dei comuni limitrofi di avvicinarsi alla musica, apprendendo le tecniche necessarie per suonare uno strumento. Strumento peraltro, che molte famiglie hanno acquistato, spesso con grande sacrificio, purtroppo, e che ora si trovano a non poter più far suonare i propri figli in assenza del necessario proseguimento e della continuità didattica che sono fondamentali per raggiungere buoni risultati.

Del resto, già lo scorso anno scolastico, si erano avute delle avvisaglie della scarsa attenzione dell’amministrazione nei confronti di questa istituzione. Infatti, nonostante la buona volontà dei “singoli”, intesa sia come disponibilità degli insegnanti a operare pur in assenza di un regolare e continuo riconoscimento dei compensi stabiliti (non percepiscono stipendio da marzo e non credono più alle “chiacchiere” dell’Assessore Di Pucchio) sia come generosità e responsabilità del direttore Sandro Gemmiti, che si era prodigato anche in attività di segreteria o peggio di facchinaggio (chi ha allestito il concerto di fine anno scolastico, in assenza di qualsiasi ausilio da parte del personale assegnato alla scuola e dei tecnici comunali, limitatisi esclusivamente a fornire pedane e sedie accatastate in un angolo del cortile della scuola A. Carbone?), a fatica si era riusciti a dare la necessaria continuità alle attività didattiche.

Da non trascurare poi, la costituzione del coro e dell’orchestra, ottenuta con grande sacrificio da parte dei docenti e del direttore che hanno lavorato in orario extrascolastico e a titolo totalmente gratuito. Alcuni, addirittura, hanno sostenuto le spese di viaggio da Ferentino, Caserta e Salerno. Risultato? Al battesimo tenutosi al PalaPolsinelli davanti a 1.500 persone, nessun membro  dell’amministrazione comunale si è degnato di intervenire. Stesso risultato il 2 luglio scorso, al concerto di fine anno scolastico.

La visita del Presidente della Nanjing University of the Arts (Cina) Prof. Dr. Zou Jianping, positivamente colpito dall’organizzazione scolastica e dall’articolazione dei corsi della scuola comunale di musica è stata curata dal direttore Maestro Sandro Gemmiti, dalla dr.ssa Fiorella Marcantoni, dal corpo docente e da numerosi genitori ed allievi. E l’Amministrazione comunale? Non pervenuta!!!

Sono forse cambiati gli interessi? (cfr. Officina delle Arti e dei Mestieri: “funzionano” già da qualche mese gli stessi corsi dell’istituzione comunale; il link dell’istituzione comunale presente sulla Home page del sito del Comune di Sora è misteriosamente scomparso e sostituito da quello dell’Officina delle Arti e dei Mestieri).

Con rammarico dobbiamo riscontrare una così scarsa attenzione dell’amministrazione ad aspetti culturali ed educativi, di cui beneficerebbero le nuove generazioni. Capiamo che momenti di crisi economica e scarsità di budget a disposizione dell’amministrazione possono comportare sacrifici, ma sulla cultura e soprattutto sui ragazzi, si dovrebbe fare qualche sforzo in più (quale genitore non è disponibile a modificare le proprie priorità di spesa, quando in ballo c’è l’educazione dei propri figli?). Magari anche trovando i necessari fondi, peraltro non elevati, con il supporto di sponsor che sicuramente riuscirebbero a comprendere quanto sia vitale la cultura per la crescita di una città e del ritorno di immagine che da ciò può derivare. Si può ottimizzare la spesa, ma alla cultura non si dovrebbe mai rinunciare, né tantomeno “tradire” i legittimi desideri ed aspettative di sapere che i nostri figli hanno.

È un investimento, non una spesa!

P.S.: Buon Compleanno!